Regionali Campania 2020, vertice senza M5S e i renziani disertano

Regionali Campania 2020, vertice senza M5S e i renziani disertano
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 6 Marzo 2020, 08:00
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Va come nelle previsioni: Italia Viva e Sinistra italiana disertano il tavolo convocato dal segretario regionale del Pd. E anzi manca pure mezza delegazione democrat: non ci sono i segretari di Salerno, Avellino e Caserta. Naturale: alla vigilia del voto sulla piattaforma Rousseau (lunedì molto probabilmente) in cui i militanti grillini decideranno se dare o no l'assenso ad un patto con il Pd, nessuno se la sente di discutere o, peggio, azzardare passi in avanti. Perché non avrebbe alcun senso se a quel tavolo non ci sono proprio i grillini. E alla fine in minoranza si trova proprio chi ha convocato il tavolo per il voto a Santa Lucia: il segretario regionale democrat Leo Annunziata, deluchiano ortodosso e, quindi, ultrà della ricandidatura del governatore uscente a qualsiasi costo.

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Alle 15 attorno al desco apparecchiato a Santa Brigida si siedono, oltre ad Annunziata, i segretari provinciali di Napoli Marco Sarracino e di Benevento Carmine Valentino oltre ai referenti territoriali di Articolo 1, Verdi, Più Europa, Socialisti, Repubblicani, Democrazia Solidale e Centro Democratico. Assenti invece i segretari del Pd di Avellino, Caserta e Salerno nonostante facciano parte della delegazione abilitata, dai democrat stessi, a trattare al tavolo della coalizione. Niente: assenti come i grillini che non solo attendono il voto sulla piattaforma della settimana ma anche, ammesso che ci sarà mai, un passo indietro del governatore De Luca per convergere sul ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Naturale, quindi, che la riunione di ieri si svuoti di significato. Tra le assenze e le presenze di chi si siede solo per ribadire come il tavolo vero sarà solo con tutti gli alleati di governo. E così passano due ore senza alcun passo in avanti. Ma, figuriamoci: era nelle previsioni. Senza contare come tutti aspettano ad oggi per il responso del voto in Liguria. E lì un ok a trattare con il Pd sarebbe una strada più in discesa anche per la Campania. Anche se Valeria Ciarambino, capogruppo M5s in consiglio regionale, esclude un effetto domino: «Il voto in Liguria non influirà sulla situazione della Campania». Poi aggiunge: «Se la risposta sarà sì il nostro candidato sarà Sergio Costa. Aspettiamo di capire le altre forze politiche che intenzioni hanno. Sento parlare di tavoli su cui balla ancora il nome di De Luca. La nostra proposta l'ha evidenziata in modo chiaro anche Vito Crimi». Perché i grillini usano un sillogismo secondo cui ora il passo indietro tocca al Pd con De Luca visto lo stop che si è imposto la Ciarambino stessa.

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Naturale, quindi, come le due ore di discussione diventino aria fritta. E, anzi, raccontano i presenti, la discussione non solo non decolla ma serve a rimarcare come bisogna attendere le scelte dei grillini. Lo fanno notare al tavolo non solo lo stesso segretario democrat Sarracino (che nel frattempo tratta con l'M5s per le amministrative con il pieno mandato di Zingaretti) ma anche i presenti. E De Luca non è scontato: «Vogliamo discutere assieme di tutti inomi», fa notare l'ex segretario Cgil Michele Gravano di Articolo 1. «Questa coalizione non può morire di pregiudiziali nei confronti dei candidati. Questo vale nei confronti di tutti», aggiungono, sempre per Articolo 1, Salvatore Vozza e Francesco Dinacci che non ne vogliono sapere di un tavolo con cui ci si presenta solo sul nome del governatore uscente. E così chiedono tutti gli altri che vogliono aprire ai 5 Stelle. Dai socialisti ai verdi sino al segretario democrat Sarracino che di fatto mettono in minoranza proprio chi ha convocato il tavolo. «Io mi sono alleato con Zingaretti. Mi trovo di più sul ragionamento di Sarracino che sul tuo», dice Nello Formisano per Demos interrompendo il segretario regionale democrat che continua ad anteporre sempre il nome di De Luca a qualsiasi ragionamento. E così si chiude il tavolo anche se si stemperano i toni verso l'esterno. «Abbiamo bisogno di una coalizione democratica larga con il M5S che rilanci un progetto nuovo per la Regione e ribadiamo la necessità di andare avanti con il dialogo teso ad allargare a tutte le forze politiche del campo progressista interessate senza alcuna pregiudiziale», spiega il coordinatore metropolitano di Articolo Uno, Francesco Dinacci. «Incontro positivo. Le incomprensioni in una fase così delicata - ragiona Sarracino - possono nascere e sono naturali, ed è un bene che oggi le forze politiche presenti, molto responsabilmente, abbiano sentito l'esigenza di voler ampliare la discussione a tutti. Faremo quindi di tutto affinché non solo i 5 stelle, ma anche Italia Viva e Sinistra Italiana, che erano assenti, possano convincersi del fatto che le ragioni che ci uniscono sono maggiori di quelle che ci dividono». 
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