Salvini a Napoli, via al processo contro i 99 Posse: «Se uno sbaglia e chiede scusa per me la partita è finita»

Salvini a Napoli, via al processo contro i 99 Posse: «Se uno sbaglia e chiede scusa per me la partita è finita»
di Leandro Del Gaudio e Valentino Di Giacomo
Lunedì 15 Marzo 2021, 13:52 - Ultimo agg. 21:33
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Aula 212, sesta penale, presidente Antonio Palumbo, tutto pronto per l’esame della persona offesa: si chiama Matteo Salvini, a Napoli per la denuncia contro la band dei 99 Posse, per un intervento su YouTube da cui Salvini si è sentito diffamato. 

Imputati Marco Messina, Luca Persico, Massimiliano Iovine, Sasha Ricci, difesi dall'avvocato Rosario Marsico, in aula la parola al pm Damiano. 

«Se uno sbaglia e chiede scusa per me la partita è finita».

Ribadisce la sua volontà di chiudere in questo modo il processo che lo ha condotto a Napoli, come parte offesa per diffamazione. Il senatore Salvini risponde alle domande di parte civile, del pm Damiani e dello stesso presidente Palumbo. Ricorda il clima del febbraio del 2015, quello in cui una contromanifestazione dei centri sociali al presidio della lega in piazza del Popolo fu scandita da slogan poco lusinghieri: «Se mi offendono non ci faccio caso più di tanto, ma se sento inviti a prendermi a calci, ovunque io mi trovi, sento di dover difendere la mia incolumità e quella dei miei sostenitori».

 

Salvini viene ripreso dal presidente, quando - rispondendo alla domanda dell’avvocato Marsico (che assiste i 99 Posse) - dice: «Non ho mai invitato qualcuno a prendere a calci in c... qualcun altro». A questo punto, il giudice sbotta: «Siamo in un’aula di giustizia... usiamo altro linguaggio».

Altro siparietto tra Salvini e il giudice, a proposito di turpiloquio: riprendendo una domanda dell’avvocato Marsico (dei 99 Posse), il giudice chiede: ma lei ha imparato il significato del termine lota? E Salvini: «Prima sono stato redarguito per il turpiloquio, dicendo comunque di conoscere l’espressione con cui era stato apostrofato dai 99 Posse». 

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Il senatore della Lega ha poi confermato il suo sostegno a Catello Maresca: «Ho incontrato diversi nomi, Maresca e la persona giusta è che mi convince di più».

Salvini s'è detto anche disposto ad usare Napoli come laboratorio (candidato civico con appoggio esterno), sulla falsariga del governo Draghi.

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