Aula 212, sesta penale, presidente Antonio Palumbo, tutto pronto per l’esame della persona offesa: si chiama Matteo Salvini, a Napoli per la denuncia contro la band dei 99 Posse, per un intervento su YouTube da cui Salvini si è sentito diffamato.
Imputati Marco Messina, Luca Persico, Massimiliano Iovine, Sasha Ricci, difesi dall'avvocato Rosario Marsico, in aula la parola al pm Damiano.
«Se uno sbaglia e chiede scusa per me la partita è finita».
Salvini viene ripreso dal presidente, quando - rispondendo alla domanda dell’avvocato Marsico (che assiste i 99 Posse) - dice: «Non ho mai invitato qualcuno a prendere a calci in c... qualcun altro». A questo punto, il giudice sbotta: «Siamo in un’aula di giustizia... usiamo altro linguaggio».
Altro siparietto tra Salvini e il giudice, a proposito di turpiloquio: riprendendo una domanda dell’avvocato Marsico (dei 99 Posse), il giudice chiede: ma lei ha imparato il significato del termine lota? E Salvini: «Prima sono stato redarguito per il turpiloquio, dicendo comunque di conoscere l’espressione con cui era stato apostrofato dai 99 Posse».
Il senatore della Lega ha poi confermato il suo sostegno a Catello Maresca: «Ho incontrato diversi nomi, Maresca e la persona giusta è che mi convince di più».
Salvini s'è detto anche disposto ad usare Napoli come laboratorio (candidato civico con appoggio esterno), sulla falsariga del governo Draghi.