Stadio San Paolo, i revisori dei conti del Comune di Napoli bocciano la convenzione: «L'accordo non va votato»

Stadio San Paolo, i revisori dei conti del Comune di Napoli bocciano la convenzione: «L'accordo non va votato»
di Valerio Esca
Sabato 6 Luglio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 08:05
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I revisori dei conti del Comune bocciano la convenzione con il Calcio Napoli. Il Collegio ha espresso infatti «parere non favorevole» alla delibera di giunta comunale, di proposta al Consiglio, che prevede la concessione dello stadio San Paolo al club di De Laurentiis fino al 2023, con la possibilità di un'ulteriore proroga di cinque anni.
 
«La concessione - scrivono i tre membri del Collegio - dovrà essere firmata previa definizione di rapporti pregressi tra Società Calcio Napoli e Comune, con particolare riferimento al canone concessorio, alla nettezza urbana, alla tariffa dei servizi a domanda individuale, alla concessione di buvette, alla imposta sulla pubblicità, ai canoni per spazi destinati alla ristorazione e al buffet e alla definizione dell'eventuale contenzioso ancora in essere con la Società Calcio Napoli».

I revisori in sostanza spingono affinché il Comune introiti la somma del credito vantato nei confronti del club azzurro, 3,5 milioni di euro, prima di firmare la convenzione. Cosa tra l'altro che l'amministrazione ha più volte annunciato nelle scorse settimane. Prima il pagamento del debito, poi la firma. Ma non solo. I revisori contabili mettono in evidenza diversi aspetti «poco chiari» della delibera. Per la definizione del canone (835mila euro all'anno), nell'atto approvato in giunta e che dovrà passare adesso per il voto dell'assemblea cittadina, sono indicati oneri a carico dell'amministrazione (548mila euro), «senza dare una puntuale e chiara giustificazione di tale determinazione, dal momento - incalza il Collegio - che non sono allegate le schede da cui poter derivare l'iter logico nella quantificazione di tali oneri». Inoltre i revisori sostengono che «senza una preventiva valutazione del valore complessivo dell'impianto e dei prevedibili costi necessari per la funzionalità dello stesso, non è possibile effettuare alcuna valutazione in merito alla congruità del dato indicato dal dirigente del settore».

La determinazione degli oneri - secondo il Collegio - dovrebbe poi tenere conto dell'investimento di 20 milioni effettuato in occasioni delle Universiadi per il miglioramento dell'impianto.

I revisori, nell'esprimere parere negativo, chiariscono poi come «sulla base delle esperienze precedenti bisognerebbe predisporre uno schema di concessione che non dia adito ad ulteriori contenziosi». Facendo riferimento al contenzioso ancora aperto tra Calcio Napoli e Comune, in una partita di dare-avere, che va avanti da più di un decennio. Con l'assenza di tali valutazioni per i revisori dell'ente è impossibile formulare un parere sulla congruità del canone concessorio, che il collegio considera comunque «vantaggioso per la Ssc Napoli», tanto da «compromettere le funzioni sociali che il Comune è tenuto ad assolvere», con ricadute «negative sugli equilibri economico-finanziari dell'ente stesso».

Il via libera del Consiglio diventa adesso tutto in salita, anche se l'assessore allo Sport Ciro Borriello predica calma: «I revisori entrano in una questione di merito, alla quale risponderemo. Ciò non toglie che porteremo la convenzione in assemblea per l'approvazione. Le firme con il Calcio Napoli le apporremo soltanto dopo aver ottenuto la prima tranche del pagamento da parte del Napoli». Si andrà infatti verso una rateizzazione a 48 mesi dell'ammontare debitorio. «Sono mesi che ripeto come non si può firmare la convenzione se prima il club non avrà saldato i suoi debiti - evidenzia il consigliere comunale di maggioranza Nino Simeone - I revisori mi hanno dato ragione. Adesso mi aspetto dall'amministrazione e dalla società Calcio Napoli un'azione risolutiva in tal senso, con atti formali».
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