Terra dei Fuochi, bonifiche senza guida: «Rischio devastazioni»

Terra dei Fuochi, bonifiche senza guida: «Rischio devastazioni»
di Maria Rosaria Ferrara
Lunedì 6 Gennaio 2020, 10:01 - Ultimo agg. 14:28
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È senza una guida la Terra dei fuochi: il 16 dicembre è scaduto l'incarico del commissario Mario De Biase e ad oggi non c'è un sostituto. In carica dall'agosto del 2010, De Biase ha avviato, seguito e in alcuni casi concluso la messa in sicurezza di alcune tra le peggiori discariche della Campania. Ora, nonostante l'Area vasta sia tutt'altro che ripulita dai veleni, resta la vacatio da cui derivano possibili rischi per la mancata custodia di alcuni di quei luoghi e probabili ritardi per le opere incompiute. Il sito più a rischio, proprio secondo l'ex commissario, è la Resit. La discarica dei veleni è stata messa in sicurezza e dove prima c'erano rifiuti e percolato ora si vedono alberi ad alto fusto. Un parco, abbellito recentemente anche da un murale dell'artista Jorit che raffigura il volto di Giancarlo Siani, che ha bisogno assoluto di sorveglianza. «Al momento - dice De Biase - bisogna governare il passaggio tra l'Agenzia dei beni confiscati e la Regione. È urgente però che si trovi un gestore. Se qualche delinquente provasse ad attaccare quel sito, al di là dei danni sarebbe un vero schiaffo allo Stato».

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Le preoccupazioni dell'ex commissario trovano fondamento nei numerosi raid che negli ultimi mesi si sono verificati nell'area. In particolare a Masseria del Pozzo e nella palazzina della Gesen dove c'era l'ufficio operativo di De Biase. Ad oggi l'edificio è distrutto e il futuro commissario non avrebbe a disposizione neppure una stanza. Con furia distruttrice è stato vandalizzato, derubato e annientato tutto quanto c'era all'interno. In uno dei raid furono anche lasciate scritte ingiuriose e minacce al sindaco di Giugliano. C'è però un altro tarlo che affligge De Biase, ed è la richiesta di risarcimento avanzata a Vassallo e Chianese, i proprietari rispettivamente delle discariche Masseria del Pozzo e Resit. L'ex commissario ha già attivato le procedure per la richiesta di riscossione in danno di un milione di euro a Vassallo e di 6 milioni e mezzo a Chianese. «Mi chiedo chi risponderà ai rilievi che entrambi faranno alle mie richieste di risarcimento», afferma: «È una delle cose a cui tengo di più, sarebbe il primo vero caso in cui si costringono i Casalesi a pagare i danni che hanno fatto e a risarcire lo Stato dei soldi ha dovuto spendere».

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In totale i fondi stanziati per risanare quel pezzo di territorio ammontavano a 46 milioni. Di questi, il commissariato di governo ne ha spesi 19. Ventisette sono impegnati sugli interventi ancora in corso. Il lavoro da fare, però, è ancora tanto. «C'è da collaudare la Resit - spiega De Biase - c'è il cantiere di ampliamento di Masseria del Pozzo il cui progetto è in corso ma manca la figura che verifichi i protocolli di legalità, che fino a ieri ero io, e poi c'è Novambiente per cui è già prevista una conferenza di servizi per approvare il progetto esecutivo. Mi ritengo soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi - continua l'ex commissario - sono orgoglioso sia di San Giuseppiello che della Resit. Ciò che mi assilla però è il tempo: sprecarlo senza chiudere le varie questioni aperte. Da cittadino mi chiedo a chi andranno in mano le attività che stavo seguendo». Il risanamento ormai concluso è quello di San Giuseppiello dove è stato realizzato un progetto in collaborazione con l'Università Federico II. In quella che era una discarica ora ci sono circa 20mila pioppi che hanno il compito di assorbire i veleni interrati. Un progetto che è ancora sotto l'occhio vigile dell'Università. Preoccupati alcuni ambientalisti di Giugliano: «Le figure commissariali hanno sempre fallito - commenta Raffaele Pacilio - ma meglio avere un commissario che almeno accenni a una messa in sicurezza e che abbia delle responsabilità piuttosto che nulla». Intanto sui social network ha avuto centinaia di condivisioni e reazioni un post in cui si accende un faro sulla questione.
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