Whirlpool Napoli, blitz nel porto: «Ora il tavolo ministeriale»

Whirlpool Napoli, blitz nel porto: «Ora il tavolo ministeriale»
di Valerio Iuliano
Sabato 11 Settembre 2021, 09:00 - Ultimo agg. 12 Settembre, 09:04
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Gli operai Whirlpool sono tornati in piazza ieri mattina, inscenando una manifestazione di protesta presso il varco Bausan del porto. I metalmeccanici reclamavano la convocazione del tavolo sulla vertenza da parte del governo, a sole due settimane dalla scadenza della procedura di licenziamento collettivo. La convocazione per il 16 settembre prossimo è arrivata poi nel pomeriggio. È stato il ministero del Lavoro, d'intesa con il ministero dello Sviluppo economico e con la Regione Campania, a convocare l'incontro in videoconferenza con Whirlpool e con le parti sociali per «l'avvio della fase amministrativa relativa alla procedura di licenziamento collettivo avviata da Whirlpool Emea Spa». 

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Per sollecitare l'intervento del governo, i lavoratori sono partiti in corteo da via Argine ed hanno raggiunto il varco Bausan. Il blocco dell'ingresso degli automezzi ha provocato le lunghe code dei Tir che erano sul punto di imbarcarsi. La manifestazione di ieri puntava, dunque, a ridestare l'attenzione dell'esecutivo, per individuare entro il 26 settembre - data di scadenza della procedura - una soluzione che possa scongiurare i licenziamenti dei 357 operai. La procedura prevede che, solo nell'eventualità di un'intesa tra l'azienda e i sindacati entro 75 giorni, si possano evitare i licenziamenti. E il 26 settembre è l'ultimo giorno utile. «Non possiamo permettere che, mentre il dottore studia, il malato muoia», spiega il segretario generale aggiunto Uilm Campania Antonio Accurso. I sindacati reclamano anche la convocazione di un incontro da parte del ministero dello Sviluppo economico, che era attesa per i primi di settembre. Nell'ultimo incontro al Mise, infatti, gli esponenti del governo avevano parlato della possibilità di riconvertire il sito di Napoli Est con un polo nazionale mobilità. Un'ipotesi che non si è ancora concretizzata. «Occorre trovare - spiega Biagio Trapani, leader della Fim Cisl di Napoli - una soluzione industriale seria per i lavoratori di via Argine. Le vertenze si affrontano ai tavoli. Utilizzare titoloni privi di contenuti non serve a dare un futuro a queste famiglie. Il governo stia dalla parte dei lavoratori che chiedono il rispetto della loro dignità. La procedura di licenziamento deve essere fermata». L'incontro al Mise, per riprendere il discorso interrotto un mese fa, viene invocato dalla Fiom Cgil di Napoli. «Per noi - ha sottolineato il segretario generale Rosario Rappa - la vertenza finisce solo quando tutti i lavoratori riprenderanno a lavorare a via Argine.

Il governo, compreso il premier Draghi, deve accelerare su tutto ciò che si è impegnato a fare». 

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