Pittura e arte presepiale gli ultimi passi del Vangelo per le strade di Napoli

Pittura e arte presepiale gli ultimi passi del Vangelo per le strade di Napoli
Martedì 16 Aprile 2019, 16:32
3 Minuti di Lettura
La mostra «Passi - tra pittura e arte presepiale, gli ultimi passi dei vangeli per le strade di Napoli» inaugura mercoledì 17 aprile alle 9.30 e resterà aperta fino al 31 maggio dalle 10 alle 19 nella chiesa di Santa Marta a via San Sebastiano, nel cuore del centro storico. 

Un'esposizione artistica che parte da lontano. A Napoli dalla seconda metà del Settecento l'estro e la bravura di scultori e artisti modellatori di creta, consentirono a una committenza colta di trasportare nel tempo il sacro Evento della Nascita di Cristo, ricollocandolo nell’universo variegato della città neo capitale del Regno.

Da questo periodo in poi i passi e i personaggi dei vangeli canonici e più spesso di quelli apocrifi, diventano spunti per le rappresentazioni sceniche del presepe e si intersecano con scene di vita quotidiana tratta a più riprese dalla pittura genere, da quella paesaggistica, e non ultima da quella naturalistica maturata all'ombra dall'eredità Caravaggesca lasciata a Napoli nei primi anni del Seicento.

Il rito della costruzione del presepe napoletano si ripete in ogni casa da oltre trecento anni con scene, personaggi e ambientazioni cristallizzate nel tempo e per tanto tradizionalmente imprescindibili.

Ma se dunque nel '700 sia stato possibile far nascere Gesù a Napoli con il popolo testimone e protagonista dell'Evento, perché analogamente non sia possibile dopo trecento anni immaginare qui anche la passione la morte e la resurrezione?

La risposta è il progetto "Passi", una rivisitazione in chiave presepiale degli ultimi giorni della vita di Cristo in un'ambientazione particolare: i vicoli e le piazze di Napoli. Porta San Gennaro, Salita Capodimonte, gli orti della Certosa di San Martino, la strada del Cerriglio, i bassi della Vicaria e il Vesuvio; fanno da sfondo a una successione di dieci scene ispirate agli ultimi passi dei vangeli canonici e realizzate con la tecnica del presepe napoletano del Settecento dall'ingresso in Gerusalemme all'apparizione ai discepoli dopo la resurrezione.

Tra queste, cinque sono la trasposizione plastica di quadri di Caravaggio: l'ecce homo, la flagellazione, la deposizione, la cena in Emmaus e l'orazione sul monte degli ulivi. Quest'ultima andata distrutta nel 1945 durante l'incendio della Flakturm Friedrichshain di Berlino e di cui ne è testimonianza una foto d'archivio in bianco e nero, è stata ricostruita con l'ipotesi verosimile della colorazione delle vesti dei santi desunta sia da altre tele a tema sacro del Merisi, sia da recenti studi sulla restituzione fotografica delle tonalità di grigio rispetto ai colori originali tipiche della fotografia in bianco e nero.

Il progetto rispondente alla richiesta dell'Arciconfraternita di San Vitale in Santa Marta e condiviso con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, si inserisce nell'ambito dei percorsi culturali correlati alla mostra "Caravaggio. Napoli" che sarà inaugurata il 12 Aprile al Museo di Capodimonte e che sarà un focus sul periodo napoletano dell'artista, sulle frequentazioni, gli ambienti, ma anche lo studio e gli spazi che fecero da sfondo al percorso artistico del pittore.



La mostra "Passi" ospiterà “l'albero della Vita” e “le Processioni pasquali della Penisola Sorrentina “ di Marcello Aversa.

Completano il percorso espositivo tre opere di Domenico Sorrentino, “Madri”, “San Giuseppe da Copertino “ e “Nostro Signore Gesu Cristo deposto”.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA