Babbo Natale e luminarie, non vogliamo il buio ma nemmeno le porcherie

di Raffaele Aragona
Giovedì 7 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 06:00
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Per le strade della città sono apparse anzi tempo le decorazioni natalizie (ancora spente) e con esse, al centro di piazza Vittoria, un orrendo basamento a sostegno di un ancora più osceno “Babbo Natale” di notevoli dimensioni. Grazie molto alle pronte proteste apparse sui social, dopo appena ventiquattro ore, il pupazzo è stato rimosso; ma chissà che non ci si debba attendere qualcos’altro al suo posto; pare vero, infatti, che varie decine di installazioni del genere siano previste in varie parti della città. Ci si prepari a combattere, dunque!
Possibile che tutto ciò accada senza che sia stato rilasciato un parere prima ancora di un’autorizzazione, certamente dovuti?

Diversamente, chi li ha rilasciati non si trova decisamente al posto giusto. La gestione del tutto, luminarie e pupazzi, questa volta è della Camera di Commercio con una iniziativa che esula un po’ dal suo ruolo, ma ci si sarebbe comunque aspettata una maggiore attenzione alla bontà delle installazioni. Sarebbe bastato prendere come esempio quanto accade in altre città, laddove il tutto è ben lontano dal trasformarsi in una sorta di luna park. Forse qualcuno, a suo modo, avrà pensato di abbellire la città per favorire il commercio e attirare turisti, ma in realtà iniziative siffatte rischiano di ottenere un risultato opposto, se manca una mente illuminata che ne suggerisca le linee guida.

Tutto quanto si pensa e si progetta (perché tutto dovrebbe essere davvero pensato e progettato) per l’arredo e il decoro cittadino, sia pure a carattere provvisorio, dovrebbe essere sempre ben collegato al contesto e alla qualità del luogo.

Installazioni mal pensate sono di frequente collocate vicino a eleganti e sobri palazzi, i quali paiono assistere attoniti dinanzi al leso decoro di una città danneggiata nel suo carattere originario e la sua eleganza, che nel passato ne han fatto una grande capitale.

Insieme ai grandi e annosi problemi della città, trascurati in questo sciagurato decennio, tutti certamente fondamentali, esistono questioni non secondarie al vivere civile e al quotidiano di una comunità, al rispetto delle libertà reciproche, alla salvaguardia delle identità ambientali; tra queste quella del decoro urbano, al centro come alle periferie, questione un tempo sottovalutata e ritenuta marginale, oggi appare ormai ritenuta come fondamentale e propedeutica a ogni idea di miglioramento. Senza bisogno di scomodare Dostoevsky, è più che riconosciuto come il mantenimento del decoro sia questione essenziale al fine della conservazione persino dell’ordine pubblico.

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