Covid e trasporti in Campania, nuova scure sull'Eav: da lunedì treni fermi per 4 ore e mezza

Covid e trasporti in Campania, nuova scure sull'Eav: da lunedì treni fermi per 4 ore e mezza
di Francesco Gravetti
Venerdì 20 Novembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 10:18
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Alle corse che saltano, le intere tratte cancellate e la chiusura domenicale di tutte le linee, in Eav si aggiunge un’altra “cura dimagrante”, destinata a far discutere: da lunedì il servizio ferroviario sarà sospeso ogni giorno dalle 11 alle 15,30 e saranno ridotti i servizi metropolitani e le corse degli autobus. L’intero provvedimento - che ricalca quello del lockdown nazionale di marzo - produrrà una riduzione dei servizi compreso tra il 30% e il 40%. Continuano i giorni difficili, dunque, per i pendolari che usano i treni di Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea: non sono più tanti, ma non sono nemmeno pochissimi poiché molte attività sono aperte, al contrario del primo lockdown. E per questi utenti, ora, potrebbero presentarsi problemi piuttosto seri da lunedì. Eav ha comunicato la decisione ai sindacati, nei prossimi giorni arriverà l’ordine di servizio con il dettaglio del nuovo orario. Nella lettera ai rappresentanti dei lavoratori, l’azienda fa riferimento a una imminente ordinanza della Regione che dovrebbe ridurre il servizio di trasporto pubblico. Poi però si aggiunge: «A prescindere da questa ordinanza, la carenza di organico e l’attuale rifiuto dello straordinario da parte di molti lavoratori, unitamente alle malattie, rende improcrastinabile tale misura, in quanto non si è in grado di svolgere l’esercizio ordinario con le forze lavoro disponibili». 

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Insomma, a detta dell’Eav il taglio è inevitabile: ma i sindacati protestano e i comitati dei pendolari sono su tutte le furie. Luca Del Prete dell’Orsa parla di «metodi poco democratici e di una deriva pericolosa da parte di Eav, che scontenta tutti», mentre Stefano Papa di Usb sottolinea che «in Cumana e Circumflegrea non vi è rifiuto dello straordinario e questa generalizzazione è sbagliata, provoca solo caos». Enzo Ciniglio, portavoce dei pendolari, aggiunge: «Non è possibile che un’azienda pubblica decida in autonomia di modificare l’offerta e tagliare il servizio, né è comprensibile che una tale scelta possa essere presa senza una concertazione con le parti sociali e le associazioni dei pendolari». Il presidente Umberto De Gregorio taglia corto e snocciola i numeri: «Perdiamo ricavi da traffico per oltre 30 milioni nel 2020 e non sappiamo cosa ne sarà del 2021.

Basti pensare che Trenitalia e Italo hanno tagliato del 50 per cento le corse e che a Milano i dipendenti di Atm sono in cassa integrazione. Lo facciamo per gestire bene le risorse finanziarie. Ma senza tagliare lo stipendio a nessuno. Abbiamo fatto 450 assunzioni di giovani. Dobbiamo essere seri e garantire il futuro a tutti». 

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Il clima, però, resta infuocato. I tagli che partiranno lunedì si aggiungono ad altre questioni che da tempo rendono difficile la vita a chi usa i treni Eav. Da ormai cinque giorni il rifiuto dello straordinario da parte dei macchinisti costringe l’azienda a far saltare decine di corse: alcune vengono sostituite con i bus, peraltro potenziati proprio ieri, ma non sempre si riesce a coprire l’orario. Allora Eav oggi e domani taglia tre intere tratte della Circumvesuviana: Poggiomarino–Torre Annunziata, Poggiomarino–Sarno e Napoli–San Giorgio via Centro Direzionale. C’è, poi, il fronte delle chiusure domenicali, che pure suscita malumori sia tra i viaggiatori che tra il personale: «Siamo in zona rossa ed è vietato muoversi se non per necessità. Tenere aperte le ferrovie non ha senso. La domenica attiviamo corse sostitutive su gomma per chi ha necessità di spostarsi. E un servizio taxi dedicato per il personale sanitario. Quindi il servizio pubblico è assicurato per chi ha davvero necessità», è la spiegazione di De Gregorio.
 

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