Maxi concorso al Comune, vietato
sbagliare le selezioni: largo ai competenti

di Sergio Sciarelli
Martedì 9 Agosto 2022, 00:00
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Il problema della pianta organica del Comune di Napoli ha origine remote e ha rappresentato sempre un grande ostacolo per l’efficienza della cosiddetta ”macchina” comunale. Storicamente, va ricordato che nel 1993 l’amministrazione straordinaria, entrata in carica per il “default” del Comune, ebbe il compito di affrontare questo problema per potere applicare anche alla nostra città il rapporto standard tra cittadini e organico comunale. All’epoca, infatti, la pianta organica risultava ampiamente sovrabbondante per effetto delle ripetute immissioni di nuovo personale per finalità purtroppo politiche, con la conseguenza di disporre di personale non solo in eccesso, ma fortemente squilibrato in termini di categorie professionali. L’approvazione della legge nazionale sulla mobilità contribuì almeno sulla carta (visto l’esito modesto sul piano applicativo) a fissare il numero di dipendenti che avrebbe dovuto avere il Comune di Napoli e consentì anche di indicare la mappa dei profili necessari.
Da allora, e parliamo di circa trent’anni fa, poco o nulla è stato fatto per migliorare la macchina comunale, che- per effetto dell’endemica crisi finanziaria – ha subito invece un progressivo dimagrimento soprattutto sotto il profilo dirigenziale. 

Tenendo conto di quanto precede, è comprensibile che l’assunzione di circa mille dipendenti professionalmente qualificati ((laureati e diplomati) appare oggi come un evento straordinario meritevole di una serie di riflessioni sotto il duplice aspetto politico e tecnico.
Sotto il primo, il punto di svolta può essere senz’altro individuato nella sottoscrizione del “Patto per Napoli” siglato tra il sindaco Manfredi e il Presidente del Consiglio Draghi nell’ambito della legge nazionale 234 del 30 dicembre 2021. L’accordo, infatti, oltre a prevedere una regolamentazione ventennale per il rientro dalla situazione debitoria, fissava precisi impegni per recuperare, da parte del Comune, risorse finanziarie e, nel contempo, permetteva l’assunzione di cento nuovi tecnici per rafforzare l’amministrazione comunale in modo da consentire il rispetto degli impegni assunti. A questo primo provvedimento, di particolare peso, fa ora seguito il reclutamento di 970 dipendenti a tempo indeterminato.

Si è venuta così a creare un’opportunità lavorativa importante, e di cui bisogna dare merito al sindaco Manfredi, da cogliere però al meglio applicando modalità e procedure di selezione appropriate e in linea con le esigenze di un contesto sociale e politico profondamente mutati. Proprio per la complessità dell’operazione da realizzare, ci sembra giustificato fare qualche riflessione, in questo caso in linea tecnica, relativamente ad alcuni dei punti fondamentali che il Bando dovrebbe contemplare.
Il Bando, che verrà reso noto domani, sicuramente disciplinerà adeguatamente i delicati temi delle retribuzioni ai vari livelli, delle incentivazioni in termini di carriera, degli obblighi di formazione professionale dei nuovi assunti.

Dalle anticipazioni fornite dagli organi di stampa prendono difatti corpo alcune perplessità sulle quali è il caso di portare l’attenzione. Queste riguardano la definizione dei ruoli da ricoprire nell’organico comunale, l’individuazione delle competenze necessarie per coprire in modo efficiente gli attuali vuoti, il meccanismo di selezione e l’attrattività dell’inquadramento contrattuale. Per chi s’intende di materie organizzative conosce quanto sia difficile definire compiutamente le mansioni da svolgere, individuare di conseguenza i requisiti necessari per ricoprire ciascun compito, determinare le condizioni retributive per potere attrarre gli uomini migliori, stabilire una procedura selettiva di particolare efficacia.

Molto giusta risulta, in sostanza, la decisione dell’amministrazione di coinvolgere nel compito un’organizzazione specializzata, e farla partecipare alla redazione del bando. Assumere circa mille persone tra laureati e diplomati (da attrarre nel settore pubblico) rappresenta una responsabilità molto delicata e richiede per di più una procedura selettiva di assoluta efficacia e trasparenza. Non si può perciò non apprezzare la decisione dell’amministrazione di affidare, sotto la propria supervisione, questi compiti al Formez, organizzazione che da sempre opera nel settore della formazione e che è in grado di garantire la qualità e l’obiettività di procedure di questo tipo. 
Due ultime notazioni ci sembrano necessarie. La prima riguarda le misure di incentivazione da prevedere per rendere più accettabili retribuzioni certo non esaltanti e la seconda, da valutare opportunamente nei colloqui selettivi , concerne il peso da conferire alle capacità gestionali nella scelta degli uomini. Non bisogna mai perdere di vista che un personale di qualità dovrà gestire degli uomini e assicurare il coordinamento dei loro compiti. 
In conclusione, qualsiasi intervento su quella che appropriatamente viene definita come “macchina “ comunale non può prescindere da valori personali che, accanto al patrimonio tecnico, facciano emergere principi sociali ed etici. Nessun pilota, anche un fuoriclasse, potrà mai competere e completare una gara avendo a disposizione una macchina scadente. E’ di questo che si è reso conto il sindaco Manfredi e che c’induce a sperare in un ciclo amministrativo nuovo, denso di concretezza e professionalità, realizzato da buoni piloti e da macchine efficienti.

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