Multe, tablet ai vigili?
È tutto rinviato

Multe, tablet ai vigili? È tutto rinviato
di Valerio Esca
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 23:31
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Addio ai vecchi taccuini? Neanche per sogno. L’annunciata rivoluzione per la polizia Municipale di Napoli, con il passaggio ai tablet, può attendere. A comunicarlo al comandante dei caschi bianchi, Ciro Esposito, è stato l’ufficio Servizi finanziari di Palazzo San Giacomo, che in una lettera del 30 dicembre ha fatto sapere: «L’utilizzo dei nuovi dispositivi elettronici non potrà partire il 2 gennaio». Ad annunciare la tanto attesa digitalizzazione dei verbali, in una corale conferenza stampa lo scorso 5 dicembre, è stato il sindaco Luigi de Magistris, insieme all’assessore alla Sicurezza Alessandra Clemente e all’assessore al Bilancio Salvatore Palma. In sala giunta, i tre, illustrarono il processo di razionalizzazione ed ottimizzazione del procedimento delle sanzioni amministrative fissando la data di inizio del nuovo servizio il 2 gennaio. 

Oggi è 19 e dei tablet neanche l’ombra. Un altro annuncio al quale non sono seguiti i fatti. Quando si potranno tirare fuori dagli scatoloni i dispositivi elettronici non è dato saperlo, così come le motivazioni che hanno portato al corto circuito amministrativo. Sembra che siano in corso alcune verifiche sulle modalità di assegnazione del bando di gara (da 10 milioni), vinto da Rti Finmeccanica/Leonardo per la fornitura di 483 dispositivi da distribuire tra vigili urbani e ausiliari del traffico. C’è addirittura chi parla di un problema più serio, con il rischio di dover restituire i materiali. Fin quando non si avrà contezza del danno i vigli in strada continueranno ad utilizzare penna e taccuino. Gli agenti intanto hanno partecipato a ben due corsi di formazione e nel Corpo serpeggia un malcontento generale. Ogni vigile di pattuglia dovrà essere dotato di tablet e di una sorta di mini-stampante per emettere copia del verbale: «Lei immagina – spiega una vigilessa - un inseguimento a piedi con il peso del tablet e del macchinario per stampare sul cinturone?». Per non parlare del fatto che non ci sarà nessun addio ai verbali cartacei. Durante il corso di formazione, infatti, agli agenti fu spiegato che «per i reati che non prevedono un inserimento della targa di un veicolo» (ad esempio l’articolo 7 comma 15 bis del Codice della strada, ovvero quello per multare i parcheggiatori abusivi o per la violazione dell’occupazione di suolo pubblico) «si sarebbe dovuto utilizzare il vecchio metodo». Un altro caso limite è quello relativo ai verbali contestati, per i quali andrebbe utilizzata la stampante in dotazione all’auto di zona. E se fosse impegnata in altre operazioni? Chi vivrà, vedrà. Ad ogni modo, i «bug» del sistema assicurano dal comando di via De Giaxa «saranno tutti risolti». 

Attrezzature nuove – sempre se e quando potranno essere utilizzate - per un Corpo vecchio. Basti pensare che i poliziotti over 60 sono 736, quasi la metà; gli ultracinquantenni sono 475, mentre i dipendenti di età inferiore a 30 anni sono soltanto 28. Nella polizia Municipale gli under 30 valgono 1,5% del totale. Ma come funzionerebbe il nuovo servizio? Le multe dovrebbero essere elevate con un sistema digitale che si avvarrà di una specifica app e i tablet in grado di garantire tempi molto più rapidi nelle notifiche e precisione nell’accertamento delle violazioni, in modo da favorire un’istruttoria «di ferro» che renderebbe più complesso il ricorso davanti al giudice di pace. Grazie al Gps l’individuazione del luogo dell’infrazione non potrà essere più equivocato. Diminuirebbe inoltre il ricorso al materiale cartaceo. Le notifiche costerebbero 4 euro in meno (da 18,52 a 14,50 euro). Una volta registrata la multa dovrebbe essere trasferita in tempo reale al «Servizio Centrale» del Comune: la notifica arriverà a casa nel giro di 15-20 giorni. Un servizio che per il Comune di Napoli potrebbe trasformarsi in linfa vitale, con le riscossioni che storicamente si attestano sul 30% (mediamente si perdono 70-100 milioni l’anno).
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