A testa bassa e concreti,
la lezione di Ringhio al Napoli

A testa bassa e concreti, la lezione di Ringhio al Napoli
di Francesco De Luca
Lunedì 17 Febbraio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:19
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La nuova prodezza di Mertens, arrivato a un gol dal record di Hamsik, proietta il Napoli in una dimensione finalmente accettabile, grazie al gran lavoro fatto da Gattuso, che sta rafforzando la sua posizione in panchina con i fatti. Gli azzurri si portano a sei punti dal quinto posto, l’ultimo che consente l’accesso diretto all’Europa League, attualmente occupato dalla Roma. Si può ipotizzare un’operazione di avvicinamento ai giallorossi, che sono in caduta libera mentre il Napoli ha vinto cinque partite sulle ultime sei, tra campionato e Coppa Italia, ipotecando con il successo sul campo dell’Inter l’accesso alla finale del trofeo tricolore.

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A Cagliari si è vista una squadra umile, concentrata e paziente. Non brillante e non travolgente in avanti però bisogna fare i conti con le ristrettezze dell’attacco. Milik era rimasto a Napoli perché in precarie condizioni fisiche, evidentemente i rinforzi estivi Lozano (42 milioni) e Llorente (svincolato) non danno garanzie al tecnico. Per fortuna, è riemerso Mertens con la sua classe. Alla Sardegna Arena Gattuso non ha potuto riproporre il tema difesa e contropiede, applicato con successo al Meazza, perché i modesti avversari - ultima vittoria datata 2 dicembre - si sono chiusi nella loro trequarti, provando a far venire fuori gli azzurri. Ma il Napoli è stato equilibrato e accorto. Appena è entrato Insigne ed Elmas è tornato sulla linea dei centrocampisti, la partita si è sbloccata, con quel tocco del giocatore che più di tutti ha entusiasmato la folla napoletana in questi anni. La tifoseria si è profondamente legata a Mertens, che pur avendo il contratto in scadenza continua a giocare come se sapesse di avere un futuro a Napoli, tra la bella casa a Posillipo e il San Paolo. Gattuso se lo coccola, colpito da quella sua innata capacità di rendere facili le cose difficili. De Laurentiis non vorrebbe privarsene, insieme studiano ipotesi di rinnovo, su cifre che tengano comunque conto dell’età del belga (33 anni tra due mesi).
 
 

Intanto, Dries è un esempio per compagni distratti, come Allan, lasciato a casa da Gattuso alla vigilia della trasferta a Cagliari perché si è allenato male. Chissà se il brasiliano ha compreso in queste ore la lezione. Con l’ampliamento della batteria dei centrocampisti, la presenza del nazionale della Seleçao, vincitore della Coppa America 2019, non sembra così necessaria. E il Napoli adesso può guardare oltre, a traguardi intermedi e distanti, più forte nelle sue convinzioni dopo incredibili sbandamenti. L’allenatore dice di continuare a non fidarsi, d’altra parte otto giorni fa ha assistito all’imprevisto crollo contro il Lecce a Fuorigrotta. Le risposte le pretende sul campo con un gruppo che sembra aver ritrovato compattezza, come dimostrano le due partite in quattro giorni concluse senza subire reti. Ieri pomeriggio Ospina non ha corso rischi e la coppia Maksimovic-Manolas ha offerto garanzie, dunque anche chi sembrava intoccabile - Meret e Koulibaly - deve lavorare per recuperare il posto. Sono le regole di Gattuso, pronto - come dice lui - a scalare una montagna per i suoi giocatori ma disposto anche ad affrontarli a muso duro se non sono concentrati appena comincia la seduta di allenamento.

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Il calo della Roma aiuta il Napoli a credere nell’aggancio al quinto posto, perché i giallorossi dovranno giocare al San Paolo il 4 aprile e tra un mese e mezzo Gattuso conta di aver eliminato il più rilevante difetto della sua squadra, ovvero la discontinuità di prestazioni e risultati.
 
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