I conti li ha fatti ovviamente anche Spalletti: il Napoli ha vinto l’ultima partita a Salerno il 31 ottobre, il pareggio col Verona e la sconfitta sul campo dell’Inter non lo hanno spinto giù dal primo posto - condiviso col Milan - ma ne hanno rallentato la marcia. L’occasione del riscatto è la sfida alla Lazio, cioè a una parte importante del recente passato azzurro perché seduto in panchina c’è Sarri. Tra i pali Reina e sulla fascia Hysaj, che in settimana ha ricevuto la notizia della multa per l’ammutinamento del 2019. Colpito ancora più duramente Allan, sanzione da 170mila euro per aver tentato l’aggressione al vicepresidente del club. De Laurentiis ha agito con durezza e coerenza: non si poteva far finire nel dimenticatoio quella storiaccia.
Non è nelle migliori condizioni il Napoli, costretto a rinunciare a pezzi pesanti come Anguissa e Osimhen. La partita con l’Inter ha lasciato segni profondi, al di là di quello causato della prima sconfitta. Spalletti ha sempre difeso ed esaltato la rosa, ne vuole apprezzare la cosiddetta profondità contro la Lazio. La qualità delle seconde linee non è emersa a Mosca, partita di Europa League condizionata da due gravi errori commessi nel primo tempo. Due leader del Napoli di Sarri devono dare un segnale forte, anche perché vi è il rischio che il Milan - ospita il Sassuolo al Meazza nel pomeriggio - possa compiere un temporaneo allungo: Insigne e Mertens hanno le qualità per piegare la resistenza di una difesa carente come quella della Lazio, che incassato 21 gol, e per rassicurare i compagni in una fase di emergenza che sarà purtroppo prolungata.
Insigne è apparso sfiorito nelle ultime settimane, condizionato da un problema fisico per cui non è stato convocato per le ultime due trasferte di Europa League. E sicuramente il silenzio calato sulla trattativa per il rinnovo del contratto non lo aiuta: non si starebbe lavorando sotto traccia perché vi è sensibile distanza tra le parti. Sarà comunque stimolato dal confronto con Immobile, amico del cuore.
È una serata di forti emozioni nello Stadio Maradona, dove sarà presentata ai napoletani la statua dedicata a Diego - la stessa altezza di 165 centimetri e lo stesso peso di 72 chili - dal suo amico e assistente Stefano Ceci. L’evento prima della partita con la Lazio e i pensieri vanno alle prodezze di Diego contro i biancocelesti nel primo campionato italiano ‘84-‘85 o alla festa per il secondo scudetto dopo averli battuti nel ‘90. Un altro delicato ricordo nei giorni dell’anniversario della sua sua scomparsa. Vi saranno i potenti del calcio - quanto Maradona combatté contro i loro predecessori - ma non i familiari del Capitano, per le tensioni con l’ex agente del padre. Peccato. L’applauso di Napoli spegnerà le polemiche e dal passato può arrivare la spinta per il futuro.