Napoli macchina da guerra (per ora) senza rivali

di Francesco De Luca
Giovedì 23 Settembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 24 Settembre, 06:00
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Spietato e bellissimo. Efficace nel controsorpasso su Inter e Milan. Senza limiti. Due trasferte in quattro giorni chiuse con sei punti, otto reti segnate e zero subite. Gli avversari - la Samp come l’Udinese - spazzati via da una squadra che è un’onda impetuosa. Il Napoli di Spalletti è questo: forte nel gioco e nella testa, sta là sul campo a lottare anche dopo aver segnato il terzo e il quarto gol. È tornato subito al comando della classifica con la vittoria a Genova, la quinta consecutiva in un campionato che si è tinto di azzurro. Saldamente in pugno la partita di Marassi, anche se dopo il primo gol di Osimhen - è arrivato a 5 consecutivi - i doriani hanno provato ad alzare la testa e hanno sollecitato due super parate di Ospina in trenta secondi sui tiri di Adrien Silva e Yoshida. Poi sono spariti, travolti da quell’onda.

Il colombiano, scaraventato tra i pali dopo un volo transoceanico per l’infortunio di Meret in occasione della partita con la Juve, sta giocando su alti livelli e con la determinazione di chi vuole difendere il posto da titolare e non tornare ad accucciarsi in panchina. La rotazione di Luciano è moderata: Rrahmani ha conquistato il posto da titolare accanto a Koulibaly (Manolas è subentrato a inizio ripresa per il suo infortunio), Lozano - schierato a Genova dal 1’ - si propone come alternativa a Politano con i due assist per Osimhen e Zielinski e la prestazione di chi si sta rilanciando dopo una fase opaca.

Gli uomini di D’Aversa sono stati temerari e hanno lasciato spazio alla corsa di Osimhen, devastante, e al genio di Insigne, impeccabile regista offensivo, autore degli assist per Victor e Fabian nel primo tempo. Capitan Lorenzo ha completato la sua crescita vincendo, da protagonista, l’Europeo e ha preso per mano il Napoli in questa stagione. Sarebbe un peccato se fosse l’ultima qui: dovranno esservi tempo e modo per ragionare sul rinnovo di contratto. I quattro gol sono stati costruiti, come sempre: si vede che c’è un accurato studio ed è un piacere assistere alle giocate degli azzurri. Insigne - osservato da Lombardo, collaboratore del ct Mancini, che ha tratto indicazioni confortanti sulla sua condizione - ha proposto il cross sul secondo palo per Osimhen, quello di sarriana memoria; nell’altro, ha appoggiato il pallone fuori area per Fabian, che aveva colpito anche il Genoa su questo campo nella seconda giornata.

Lo spagnolo ha lanciato un messaggio al ct Luis Enrique che lo ha escluso dopo gli Europei e confida nella convocazione per la sfida contro l’Italia al Meazza per la Nations League in ottobre. È diventato padrone del gioco con il supporto di Anguissa, un centrocampista che abbina forza fisica e intelligenza tattica, un motore sempre acceso. La fatica delle partite - quattro di fila per lui in 12 giorni - viene smaltita grazie all’entusiasmo che queste prestazioni e queste vittorie danno.

Spalletti ha già costruito un gruppo fantastico, una vera squadra con la punta di diamante Osimhen, che, superata una serie di infortuni, ha cominciato ad offrire quelle prestazioni attese dal Napoli dopo il maxi-investimento dell’estate 2020. Victor ascolta le lezioni di Luciano: è diventato più aggressivo, nelle sue partite non vi sono più distrazioni e tempi morti, con un po’ più di lucidità sotto porta avrebbe potuto segnare altri gol a Marassi (la prima palla l’ha avuta e sprecata dopo sette minuti). Ma non sono soltanto i campioni ad esaltare la squadra. Evidente la crescita di Zielinski, autore del quarto gol, e straordinario Mario Rui, che ha giocato a tutto campo: Spalletti ha restituito entusiasmo a questo soldatino della fascia che ci mette il cuore e che aveva avuto un brutto colpo psicologico quando Gattuso lo aveva accantonato per schierare Hysaj nello scorso campionato.

Il Napoli ha la maturità e le qualità per resistere al confronto con le milanesi, visto che la Juve è molto indietro e ha dovuto faticare perfino contro lo Spezia per conquistare la prima vittoria. Superate brillantemente tre trasferte di fila, la squadra si prepara per affrontare al Maradona il Cagliari dell’ex Mazzarri - il tecnico che dieci anni fa aveva riportato gli azzurri in Champions - e lo Spartak Mosca, secondo match di Europa League: Napoli non vede l’ora di vivere altre notti magiche e far sentire le sue urla di gioia.

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