Dal Green pass, passepartout per una vita normale, al ritorno, invece, a scuola; dalla paura della terapia intensiva al dovere civico che chiama: nella lunga fila sotto il solleone d’agosto al Bosco di Capodimonte, le motivazioni all’open day vaccinale sono diverse. A mettere tutti d’accordo sono però i disagi: prenotazioni con tanto di messaggio che indicava l’orario, per poi ritrovarsi ad aspettare anche 3 ore. In pochi però hanno rinunciato. Tantissimi i giovani, pochi gli over 60 e qualche 40enne, tra accompagnatori e vaccinandi.
Tra questi Daniele Esposito, 17 anni fresco di Pfizer, con papà Maurizio già vaccinato: «Ho fatto il vaccino per la scuola, ma anche per esigenza.
Con Ester, Michele Errichiello, 40 anni con in bella vista la spilletta “Io mi sono vaccinato”: «Sono un accompagnatore. Io credo nella responsabilità di tutti, nella scienza e nei vaccini e credo siano l’unica arma che abbiamo». A completare il trio, Isilene Fernandes, 29 anni, straniera, ma da 11 anni in Italia, vaccinanda: «Devo fare un test universitario e senza Green pass non mi fanno accedere. All’inizio avevo paura di farlo e c’è voluto un po’ per convincermi. Se non fosse stato praticamente obbligatorio, avrei aspettato, anche per capirne di più». Ad affidarsi alla scienza con qualche riserva è Valentina Matarese, 42 anni: «Ho aspettato fino ad ora sia perché ho avuto il Covid, sia perché ho dovuto prima fare degli accertamenti. Adesso sono qui ma sto cercando una gravidanza e ho un conflitto forte. Non mi interessa il Green pass, lo reputo incostituzionale ma tutto quello che si sente, e il terrore di finire in terapia intensiva mi hanno portata qui ma non sono affatto convinta: ho sempre fatto vaccini in vita mia però di questo non sappiamo quasi nulla. Non faccio però il medico e quindi mi affido a chi ne sa più di me». Di diverso avviso sua figlia, Irene Principe, 23 anni: «Sono qui all’Open day per l’università ma lo avrei fatto comunque: ho avuto il Covid in una forma pesante e ho paura delle varianti e della situazione che potrebbe tornare a livelli di contagio alto».