Napoli, dopo due anni ripartono i trapianti al Monaldi

Napoli, dopo due anni ripartono i trapianti al Monaldi
di Ettore Mautone
Domenica 17 Marzo 2019, 00:00 - Ultimo agg. 11:17
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Linoleum colorato, stanze e letti nuovi, ragazzi che indossano la mascherina al fianco delle mamme e dopo la vetrata, in fondo al corridoio, la grande parete colorata che rapisce lo sguardo. Qui domina l’azzurro con i disegni di pesci e delfini. Queste le immagini che restano impresse - oltre quelle del fiume di operatori che sfilano nelle grandi occasioni - per l’inaugurazione, ieri al Monaldi, di quattro nuovi reparti dell’area cardiologica (Assistenza meccanica al circolo cardiaco e Trapianti negli adolescenti di Andrea Petraio, Tecniche innovative in cardiochirurgia guidato da Michelangelo Scardone, Scompenso cardiaco e Cardiologia riabilitativa attribuito a Giuseppe Pacileo e Malattie cardiologiche congenite con a capo Bernardo Sarubbi) e di altri due ristrutturati (Chirurgia toracica di cui è primario Carlo Curcio e Otorino di Carlo Antonio Leone), altrettante eccellenze della sanità regionale.

 

Il taglio del nastro del presidente Vincenzo De Luca, con la benedizione del cardinale Crescenzio Sepe, segna anche il via ibera al rinnovo dell’autorizzazione al programma regionale dei trapianti di cuore per adulti e pediatrici. «Un ulteriore passo - secondo De Luca, che non manca di polemizzare a distanza sia col ministro Matteo Salvini, riguardo al tentativo di regionalismo dei ricchi frenato dalla Campania, sia con il titolare della Sanità Giulia Grillo per aver escluso il Pascale dagli Irccs capofila destinatari dei fondi per l’immunoterapia, circostanza smentita dal ministero - sulla strada che conduce la Campania fuori dal commissariamento di Roma». I trapianti di cuore pediatrici torneranno dunque ad essere effettuati al Monaldi a partire dal prossimo aprile dopo due anni di stop. Obiettivo che non era scontato dopo la sospensione a gennaio del 2017. Tempi in cui si valutava troppo basso ed esiguo il numero di pazienti in lista per giustificare tale ingente impegno e investimento e si considerava sufficiente un centro di alta specializzazione, al Bambin Gesù di Roma, per coprire il fabbisogno del Centro-Sud. Nei due anni di attesa tre sono stati i pazienti arruolati in lista a Napoli, tra i quali uno deceduto a ottobre 2018 e un altro trapiantato il 3 gennaio (in deroga) e attualmente in buon decorso.

Cruciale la battaglia dell’associazione delle mamme dei piccoli pazienti guidata da Dafne Palmieri poi affiancata dal Movimento 5 Stelle. A marzo del 2018 il Monaldi e il Centro regionale trapianti proposero la riorganizzazione stabilendo che i bambini fino a 10 anni fossero affidati a Guido Oppido, responsabile della Cardiochirurgia pediatrica, e dai 10 ai 18 anni ad Andrea Petraio, esperto storico dei trapianti pediatrici. Il nodo erano i tempi lunghi per concentrare in un nuovo reparto le attività per adulti e bambini. Nell’attesa è stata realizzata l’unità con 6 posti letto diretta da Petraio nelle vecchie corsie dell’Otorinolaringoiatria, concepita per accogliere pazienti e familiari nel periodo pre e post trapianto con strutture di accoglienza e servizi integrati (scuola in ospedale e attività ricreative). Progetto che raccoglie le nuove indicazioni riguardo ai trapianti dettate un anno fa dalla Conferenza Stato-Regioni su volumi minimi di attività e standard di qualità.

Non manca la coda polemica: «Lo scorso 11 luglio - avverte su facebook Giulia Grillo - sono stata al Monaldi parlando con i genitori dei bimbi trapiantati che chiedevano assistenza in sicurezza per il percorso pre e post trapianto». Il 16 luglio Grillo inviò gli ispettori che raccomandarono di assumere personale e di dare vita ad adeguati percorsi integrati e multidisciplinari separati dai pazienti adulti definendo in modo univoco la responsabilità clinica nelle diverse condizioni. «Oggi le unità sono finalmente inaugurate - conclude Grillo - ma mi dispiace che De Luca trovi sempre il tempo per scrivermi quando ha qualche problema, come quando i suoi Irccs fanno le domande per i bandi fuori tempo, mai quando si tratta di inaugurare i reparti». Il prossimo round? La riunione in programma l’11 aprile, a Roma per la prima verifica del 2019. Sul Tavolo il Piano ospedaliero che non ha ancora incassato il definitivo via libera del ministero.
 
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