Emergenza sangue in Campania, Sos dal Cardarelli: «Reparti in affanno, venite a donare»

Emergenza sangue in Campania, Sos dal Cardarelli: «Reparti in affanno, venite a donare»
di Ettore Mautone
Domenica 22 Agosto 2021, 00:00 - Ultimo agg. 23 Agosto, 08:02
4 Minuti di Lettura

Emergenza sangue in Campania: l’epidemia Covid da un anno a questa parte ha ridotto le donazioni abituali ma nel periodo estivo la penuria di sangue e derivati diventa acuta mettendo in difficoltà sia grandi ospedali dotati di pronto soccorso come il Cardarelli (decine le sacche di sangue utilizzate ogni giorno per le attività chirurgiche) e il Monaldi sia servizi salvavita come quelli dedicati ai talassemici che proprio al Cardarelli hanno un insostituibile punto di riferimento.

«Sono giorni di gravissimi disagi per i pazienti talassemici che vengono rispediti a casa senza ricevere le necessarie trasfusioni a causa delle emoteche oramai vuote - avverte il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli a cui una rappresentanza di paziente talassemici si è rivolta coinvolgendo anche il conduttore radiofonico Gianni Simioli - dalla bacheca Sistra (Sistema informativo dei servizi trasfusionali) risulta una carenza di 650 unità su tutto il territorio nazionale, difficoltà che riguardano anche le regioni che normalmente riescono a mettere a disposizione le scorte in eccedenza per compensare le carenze.

Con l’emergenza Covid le donazioni di sangue sono sensibilmente diminuite ma in realtà la Campania da anni registra un numero di donazioni inferiore rispetto ad altri territori - avvertono Borrelli e Simioli - riceviamo molto spesso appelli, che poi condividiamo, a donare. Ma ciò che serve davvero è che la donazione di sangue diventi una sana e regolare abitudine per tutti coloro che possono e non bisogna aspettare le emergenze per farlo».

Video



I talassemici necessitano di trasfusioni ogni 1-20 giorni e in questo periodo stanno dimezzando le trasfusioni di cui hanno bisogno. Un appello a donare condiviso da Silvia Costantini del reparto di microcitemia dell’ospedale Cardarelli di Napoli: «C’è urgente bisogno di sangue, gruppo zero, al Cardarelli - afferma - chi può venga a donare. C’è una situazione grave per tutti gli ammalati e per chi vive con le trasfusioni come i nostri pazienti talassici». Un numero utile per prenotare la donazione al Cardarelli è lo 081.7472489 che fa capo al reparto di Medicina trasfusionale guidato da Maria Criscuoli. «Abbiamo coinvolto le forze dell’ordine e altre istituzioni pubbliche che hanno risposto all’appello ma non è ancora sufficiente - aggiunge il direttore generale Giuseppe Longo - occorre un grande sforzo di solidarietà». Le emoteche degli ospedali di Napoli e della Campania sono agli sgoccioli e i donatori abituali non si recano da giorni e giorni nei centri di raccolta. L’intera filiera, che assicura le trasfusioni a migliaia di pazienti, garantendo prestazioni mediche e chirurgiche di emergenza per pazienti acuti e cronici, è in ginocchio. La struttura regionale di Coordinamento per le attività Trasfusionali ha scritto una nota ai direttori generali di tutte le Asl. Una sacca di sangue invece delle due necessarie per la trasfusione ai talassici. Enrico Martinelli consigliere della United Onlus, la Federazione Italiana della Thalassemia, punta il dito: «La carenza di sangue riguarda un po’ tutti gli ospedali campani ma particolarmente gravi sono i disagi dei circa duecento talassemici in cura al Cardarelli: vorrei precisare - avverte - che il personale medico e infermieristico del reparto fa di tutto per cercare di rispettare i protocolli ma in alcuni periodi dell’anno, i pazienti, specie quelli con il gruppo sanguigno 0, hanno ricevuto una sola sacca di sangue a fronte delle due necessarie. 

Ciò non accade al Ruggi di Salerno e alla Vanvitelli a Napoli. Situazioni che mettono a rischio la salute dei pazienti. Inspiegabile poi l’interruzione della collaborazione tra il Cardarelli e “L’Albero Rosso”, un’associazione di donatori attiva sul fronte della raccolta di sangue. I problemi - conclude Martinelli - sono cominciati nel 2017 quando i protocolli di donazione sono cambiati». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA