Napoli, metrò allo sprint finale: mancano gli ultimi due test

Il secondo treno spagnolo potrebbe essere operativo entro metà marzo

La consegna di uno dei nuovi treni dalla Spagna
La consegna di uno dei nuovi treni dalla Spagna
di Paolo Barbuto
Giovedì 2 Marzo 2023, 00:00 - Ultimo agg. 3 Marzo, 07:15
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Stanotte tornerà sui binari il secondo dei nuovi treni spagnoli che aspettano di essere immessi in servizio. Sarà il penultimo dei test prima di accogliere i passeggeri; l’ultimo è previsto per la metà della prossima settimana, poi sarà questione banale di burocrazia, di firme sulla documentazione ufficiale. I passeggeri potrebbero salire su quel treno già alla metà del mese di marzo, se tutto andrà come deve andare.

Determinante è stato l’accordo con i lavoratori di Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali che si occupa anche di dare il placet ai nuovi treni della Linea 1. Gli addetti dell’agenzia da mesi sono in agitazione sindacale: tra le altre cose non percepiscono oneri per lo straordinario, sicché dall’inizio del 2023 hanno smesso di lavorare di notte e hanno chiesto di far eseguire i test della Metropolitana di Napoli in orario diurno, imponendo così la sospensione del servizio.

La sequenza di chiusure della Metro ha portato un’ondata di proteste che ha convinto il Ministero dei trasporti, dal quale dipende l’Ansfisa, a convocare i sindacati per una trattativa che è iniziata appena la settimana scorsa. Nelle more di una soluzione delle questioni sindacali, sebbene la vertenza sia ancora in corso, i lavoratori di Napoli hanno dato una dimostrazione di apertura verso le esigenze della cittadinanza e hanno accettato di riprendere le prove di notte nonostante le difficoltà.

Dopo il test previsto per stanotte ci sarà solo un altro esame da superare per vedere il secondo treno regolarmente in servizio. Saranno passati, se accoglierà i passeggeri a metà marzo, più di cinque mesi dal giorno del varo del primo dei nuovi treni. Quel primo convoglio venne inaugurato dal sindaco Manfredi, accompagnato dall’assessore Cosenza e dai vertici di Anm.

Era l’inizio di ottobre, 150 giorni fa. Si disse all’epoca che i treni spagnoli (tredici sono già pronti nel deposito e altri sette sono in arrivo) sarebbero entrati in servizio a cadenza fissa di 50-60 giorni l’uno dall’altro. Poi si spiegò che la cadenza sarebbe stata di uno ogni quattro mesi. Per il secondo treno i tempi si sono già allungati a dismisura rispetto alle previsioni, però dietro l’angolo, secondo quel che filtra da palazzo San Giacomo, ci sarebbe una vera svolta che consentirebbe di avere a disposizione, in tempi ridotti, molti più treni del previsto.LE 

Ci sarebbe già un accordo con Ansfisa per consentire, subito dopo l’immissione in servizio del prossimo treno, la creazione di diverse commissioni in grado di eseguire verifiche su più treni contemporaneamente. Nello specifico, secondo accordi non ancora formalizzati, per la Linea 1 della metropolitana di Napoli ci sarebbe la possibilità di mettere insieme tre commissioni in grado di lavorare in contemporanea: questo significherebbe che, nel tempo inizialmente previsto per avere sui binari un solo nuovo convoglio spagnolo, potrebbero arrivarne tre tutti insieme. 

Si tratta di una maniera per rispondere alle aspettative della città che ha fatto sentire la sua voce nei giorni delle difficoltà con i test diurni. Fin dal primo apparire dei problemi dell’agenzia della sicurezza, il sindaco Manfredi e l’assessore Cosenza hanno chiesto un intervento del Ministero dei trasporti. Frequenti sono stati i contatti e mai s’è alimentata la polemica se non nelle ultime settimane che hanno preceduto la convocazione dei sindacati a Roma. Però la costante richiesta di attenzione è servita a sbloccare la situazione e potrebbe essere utile anche per l’accelerazione delle prossime procedure.

Per mandare in pensione i vecchi trenini gialli che oggi sostengono il trasporto della metropolitana, però, ci sarà da aspettare ancora un po’ di tempo. Per il completamento dell’immissione in servizio di tutti e venti i nuovi treni occorreranno molti mesi, anche perché le norme spiegano che per ogni cinque convogli ammessi ad ospitare i passeggeri, venga eseguita una nuova prova molto più approfondita che prevede, ad esempio, il test di frenatura a pieno carico, oltre a molti altri esami specifici sulla funzionalità. Insomma, per adesso l’importante è che il percorso sia avviato e che nel giro di un paio di settimane il secondo treno spagnolo sia già in servizio, per il resto occorrono pazienza e fiducia.
 

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