Il fratello minore della pluricampionessa olimpica di sci Deborah Compagnoni è stato ucciso oggi da una valanga. Jacopo, 40 anni, stava scendendo con gli sci dal canale Nord del Monte Sobretta, a circa 2850 metri di quota, nel territorio comunale di Valfurva, quando all'improvviso è avvenuta la tragedia: il distacco di una massa di neve che non gli ha lasciato scampo. Era in compagnia di un amico che si è salvato e ha riportato poche escoriazioni. È stato lui a lanciare l'allarme al 112 e, nell'attesa dell'arrivo dell'elicottero di Areu e delle squadre da terra del Soccorso alpino, ha prestato i primi soccorsi. La situazione di Compagnoni però, a causa dei gravi traumi riportati, è apparsa subito disperata ed è morto in ospedale. La Procura di Sondrio, guidata da Elvira Antonelli, ha aperto un'inchiesta per stabilire le cause del drammatico incidente in quota ed eventuali responsabilità. Con ogni probabilità sarà disposta l'autopsia che potrà dare qualche risposta a questa tragedia. Lunghe e complesse le operazioni di soccorso: l'incidente, avvenuto poco prima di mezzogiorno quando le temperature erano in rialzo, infatti si è verificato in una zona impervia.
Jacopo Compagnoni morto travolto da una valanga
Jacopo Compagnoni, guida alpina e maestro di sci, era imnamorato della montagna.
«Sono sempre andato in montagna, mio nonno - diceva nel video - era guida alpina, mio papà anche e da piccolino mi portava quando c'era magari un posto libero, mi chiedeva e andavo insieme. Da quando avevo 6 anni ho fatto quasi tutte le montagne qua, nel giro di 3 o 4 anni. Sicuramente ci vuole passione, poi visto da fuori sembra un lavoro bellissimo - e non è neanche un lavoro- invece ci sono molte problematiche, siamo noi i responsabili di chi viene in montagna con noi e la priorità - sottolinea - è sempre quella, di rendere sicura e agevole la gita di un cliente, renderla anche bella perché comunque vengono con noi per divertirsi ma sempre in sicurezza».