E alle volte la vita si accanisce, e si fa felina, e ruggisce di rabbia, e capovolge i destini, e si stringe a tenaglia, prima di chiudersi. Danzava lieve sul ghiaccio, Roman Kostomarov, russo di Mosca, leggero beffava la gravità e giocherellava con la velocità, sfidando il freddo delle lastre e la sua durezza. E, d'altronde, ha vinto tutto il possibile e l'immaginabile nella carriera vissuta insieme a Tatiana Navka - una coppia di fuoriclasse - riuscendo nel prodigio di collezionare una medaglia d'oro alle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006, due ori ai Mondiali nel 2004 e nel 2005 e tre agli Europei nel tempo compreso tra il 2004 e il 2006. Invece, oggi, Kostomarov guarda i suoi 46 anni appena compiuti dal bordo della vita, dondolando sul cornicione e resistendo resistendo resistendo all'avanzare del martirio, della sofferenza, del dolore. I referti medici sono spaventosi: colpito da una polmonite bilaterale a gennaio, Kostomarov, a causa delle condizioni critiche, adesso ha subìto due ictus oltre che l'amputazione dei piedi e di alcune dita delle mani. «C'è stata una emorragia cerebrale, si è formato un grosso ematoma», hanno confidato i medici dell'ospedale di Kommunarka, a Mosca.
LA SITUAZIONE
E, purtroppo, non basta.
Al ghiaccio ha dedicato un'esistenza, Roman, e proprio il ghiaccio ora gliela sfila via abbastanza - rapidamente da farlo soffrire, non così velocemente da ucciderlo - affidandola alla precisione tecnica delle macchine per un traghettamento che la famiglia non sa se sperare duraturo o brevissimo. Eppure la moglie Oksana Domnina, nelle settimane passate, mostrava anche un certo ottimismo sugli esiti delle cure riservate al marito. E, l'8 febbraio, nel giorno del compleanno di Roman, sui social aveva scritto: «Buon compleanno mio eroe, mio campione in tutto. Sono orgogliosa di te, supereremo tutto e affronteremo tutto». Roman Kostomarov si è ritirato dall'attività agonistica poco dopo le Olimpiadi di Torino, dove sfidò anche la coppia italiana formata da Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, ma ha continuato a seguire la propria passione per la danza sul ghiaccio, partecipando a spettacoli ed esibizioni. Sfrecciando sulle lame, lungo i binari bianchi del ghiaccio ha incontrato la polmonite che si è rivelata, nella drammaticità dell'ora più buia, una sberla più forte di una caduta sulla neve. Lotterà e reagirà, Kostomarov, confidando nella scienza e non soltanto. Ma tutto e ogni cosa, in ogni caso, sarà elegante - come un passo di danza.