Marta Fascina, il dolore per la morte di Berlusconi: ​«Mi ha fatto trascorrere gli anni più belli della mia vita»

Marta si sente debole perché «quella del mio Presidente sarà per me una mancanza quotidiana» ma dice che Silvio le ha dato con il suo esempio e con il suo amore «una forza inesauribile»

Marta Fascina, il dolore per la morte di Berlusconi: «Mi ha fatto trascorrere gli anni più belli della mia vita»
Marta Fascina, il dolore per la morte di Berlusconi: ​«Mi ha fatto trascorrere gli anni più belli della mia vita»
di Mario Ajello
Martedì 13 Giugno 2023, 10:24 - Ultimo agg. 14 Giugno, 11:06
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«Mi ha fatto trascorrere gli anni più belli della mia vita». «Mi ha insegnato l’amore e la generosità». «Terrò sempre il suo sole in tasca e il suo sorriso scolpito nel mio cuore». È affranta Marta Fascina, parlando con gli amici più intimi - alcuni come Sorte, Benigni e soprattutto Ferrante diventati grazie a lei super big di Forza Italia - e con i familiari  a cominciare dalla mamma e da don Orazio, il padre, a cui Berlusconi si era affezionato fino a farne negli ultimi mesi della sua vita un consigliere politico. 

Il dolore di Marta Fascina

Marta si sente debole perché «quella del mio Presidente sarà per me una mancanza quotidiana» ma dice che Silvio le ha dato con il suo esempio e con il suo amore «una forza inesauribile».

Anche quella di dover gestire  questioni  enormemente complicate: la sua vita nel partito che ha scalato grazie al Cav e in nome del Cav, ma il Cav maestro e tutore non c’è più; il suo rapporto con Marina e con gli altri figli che finora l’hanno accettata; e chissà che cosa ci sarà scritto nel testamento di Berlusconi e come verrà ringraziata finanziariamente per la cura affettuosa e per «tutta al dolcezza - parole di Silvio - che mi ha farò in questi anni».

 

Il rapporto con i Berlusconi

«Sei il mio tesoro», ripete Marta nella camera ardente di  Arcore - accessibile solo ai familiari e a pochi amici - mentre guarda io Cav a cui deve tutto e  a cui ha dato tutta la sua dedizione. Domani ci saranno i funerali e da come Marta, gli amici di Marta e la famiglia Fascina saranno piazzati davanti al feretro nel duomo di Milano si capirà che aspetta tutti loro ora che il Cav non c’è più. Verranno notate la distanza o la vicinanza fisica tra i Fascina e i Berlusconi intorno alla bara e quanto saranno mescolati gli amici di Marta e i dirigenti del partito targati Fascina con il resto dei forzisti. Ma lei, la moglie non moglie ma chiamata da Silvio “mia moglie”, per ora è concentrata a ricordare l’ultima gita che ha fatto con il suo amato. Lui, prima dell’ultimo ricoverato, sapendo che la sua vita stava per finire, ha portato Marta in auto per un giro notturno a Milano 2. Voleva vedere lui per  l’ultima una delle sue realizzazioni a chi era più affezionato e a lei ha cercato di mostrare  quanto il suo genio - fatto di visione e pragmatismo - ha lasciato all’Italia cioè al “Paese che amo”.

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