Meloni e Salvini, vertice blindato in Masseria: di cosa hanno parlato? Dalla manovra ai migranti

Tanti i temi nel vertice di quattro ore ieri tra i due alleati di governo, dalla manovra di bilancio ai migranti

Giorgia Meloni, vertice blindato in masseria con Matteo Salvini: tutti i punti al centro del confronto
Giorgia Meloni, vertice blindato in masseria con Matteo Salvini: tutti i punti al centro del confronto
di Riccardo Palmi
Lunedì 21 Agosto 2023, 13:11 - Ultimo agg. 22 Agosto, 10:33
3 Minuti di Lettura

Doveva essere un saluto, si è trasformato in un vertice di quattro ore l'incontro di ieri tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, arrivato nel pomeriggio con la fidanzata Francesca Verdini. Nella masseria di Ceglie Messapica che sta ospitando (al netto della parentesi albanese) le vacanze in Puglia della premier, i due alleati hanno fatto il punto sulle questioni che l'autunno porterà in dote. 

Dal caro benzina alla manovra, tutti i nodi

A spiegare il protrarsi della visita di Salvini sono i molti temi affrontati: dalla tassa sugli extraprofitti delle banche al caro benzina, per passare all'emergenza sbarchi.

Se sull'imposta agli istituti di credito l'asse Lega-FdI è forte (lo stesso Salvini ha rivendicato la misura in conferenza stampa dopo il cdm) allo studio c'è anche la lotta al prezzo di verde e gasolio, che ha inciso non poco sulle vacanze degli italiani. Il taglio delle accise varato da Draghi è scaduto da tempo ed è allo studio una misura che possa contenere gli effetti dell'aumento del costo dei rifornimenti (anche diversa dal taglio orizzontale varato allora).

E ancora, a settembre entrerà nel vivo la legge di bilancio, con l'invio della Nota di aggiornamento al Def (la Nadef) a Bruxelles entro fine settembre. Altro tema - non l'unico, vedi anche Pnrr e Mes - con cui si preannuncia un dialogo serrato con l'Unione Europea. Proprio rispetto alla finanziaria, l'intenzione è quella di evitare una legge fotocopia rispetto all'anno scorso (quando fu varata in gran parte dall'esecutivo Draghi). Non è facile, però, in quanto i margini sono molto stretti e per questo è allo studio anche una possibile mossa a sorpresa che dia l'impronta di questo governo sulla finanziaria. 

Migranti, il Viminale ai sindaci: «Polemica surreale, le Regioni Pd hanno rifiutato l’emergenza»

Cuneo fiscale e migranti

Un'ipotesi è il taglio del cuneo fiscale: costa una decina di miliardi, ma l'alternativa è vedere molti lavoratori con 50/100 euro in meno sulla busta paga da gennaio. Non il miglior viatico in vista delle elezioni europee di giugno 2024. Al vaglio c'è poi l'idea di detassare straordinari e premi di produzione: una mossa pensata anche in risposta alle proposte delle opposizioni sul salario minimo. Come a dire: vogliamo arrivare con una strada diversa allo stesso obiettivo, ossia combattere il "lavoro povero" (come indicato da Meloni da ultimo nel vertice con le opposizioni a Palazzo Chigi l'11 agosto). Oltre ai temi economici, rimane poi la questione migranti, con quota 100mila arrivi raggiunta già a inizio agosto: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi (tecnico ma indicato come vicino alla Lega) ha annunciato per settembre un'accelerazione dei rimpatri e un nuovo decreto sicurezza. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA