Strage di Ustica, Tricarico: «Perché Amato lo dice solo ora? La sentenza parla chiaro: è fango su persone leali»

Leonardo Tricarico, già consigliere militare di tre premier, oggi nell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, si riferisce all’intervista con cui Giuliano Amato rilancia la tesi del missile francese

Ustica, Tricarico: «Perché Amato lo dice solo ora? La sentenza parla chiaro: è fango su persone leali»
Ustica, Tricarico: «Perché Amato lo dice solo ora? La sentenza parla chiaro: è fango su persone leali»
di Marco Ventura
Sabato 2 Settembre 2023, 23:51 - Ultimo agg. 3 Settembre, 13:05
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«Menzogne, fango su persone leali, sale su ferite che si stavano chiudendo e che lui, Amato, ha riaperto. Oggi ho rimesso la divisa, mi sento ancora il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, parlo a nome di tutta l’Arma. Mi appello al pubblico biasimo per quest’indegnità». Leonardo Tricarico, già consigliere militare di tre premier, oggi nell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, si riferisce all’intervista con cui Giuliano Amato rilancia la tesi del missile francese. «Sono offeso, indignato, allibito. Sulla vicenda di Ustica non si possono più divulgare falsità, le dinamiche sono state tutte chiarite da una sentenza di Corte d’appello dopo ben 272 ore di udienze dibattimentali e l’escussione di 4mila testimoni. Perché parla solo ora e in quel modo? Per creare problemi a Giorgia Meloni con la Francia? Ci sono anche interessi risarcitori…».

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Lei, generale, sostiene la tesi della bomba. Perché?
«C’è una sentenza definitiva.

La verità giudiziaria è appurata, basata su perizie probanti inclusa quella d’ufficio di Aurelio Misiti che individua in maniera univoca la bomba. Di questa sentenza che smonta l’ipotesi del missile, definendo fantascienza l’impianto accusatorio del giudice Priore, non parla nessuno».

Il processo civile arriva a conclusioni diverse…
«Un giudice monocratico, senza acquisire gli atti del processo penale, impianta la sua sentenza sull’ipotesi di Priore, condannando i ministeri dei Trasporti e della Difesa a centinaia di milioni di risarcimento per un fatto mai accaduto».

Amato però ha avuto ruoli di enorme responsabilità…
«Scampato pericolo: poteva diventare capo dello Stato. Nel 2000 fece da premier il giro delle capitali. All’Eliseo, io ero presente, disse a Chirac: “ti chiedo di rispondere a una rogatoria su Ustica, una storia maledettamente complicata, siamo certi solo che i generali dell’Aeronautica hanno mentito”. Più tardi, andai a dirgli che coloro che secondo lui avevano mentito erano i miei maestri, che mai avevano tradito e potevano insegnargli la lealtà, la serietà, il servire fedelmente il Paese. Dovettero portarmi via…».

Che cosa la fa indignare di più?
«Amato fu ascoltato nel dicembre 2001 dal Pm Vincenzo Roselli, e non citò le “certezze” che confida ora a Repubblica. La sua audizione è zeppa di “non ricordo”, dopo 22 anni gli torna la memoria? E come presidente emerito della Corte Costituzionale, non è grave che sotto giuramento abbia dato una versione con contraddizioni e omissioni rispetto alla “verità” di oggi? All’epoca parlò di 5 Paesi: Italia, Francia, Regno Unito, Usa e Libia. Da cosa gli deriva adesso la certezza che sia stato un missile francese?».

Non ci furono depistaggi nell’inchiesta?
«Priore indagò e in parte rinviò a giudizio 85 esponenti dell’Arma azzurra. Tutti assolti, la metà in istruttoria. La sentenza penale indica la tesi della bomba. Come Associazione abbiamo presentato un anno fa un esposto a Roma per chiedere di indagare su chi l’ha messa. Il fascicolo è finito a un magistrato autore di un libro su Ustica, che avvalora la tesi del missile…».

Allora chi è stato?
«A mio parere, il Fronte popolare per la Liberazione della Palestina. Ci sono messaggi allarmati dei nostri servizi da Beirut su questo. Oppure il terrorismo di Stato libico, l’Italia stava sottraendo Malta all’influenza di Tripoli». 

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