Meredith, il padre di Sollecito: «Inammissibili i commenti del giudice Nencini»

Meredith, il padre di Sollecito: «Inammissibili i commenti del giudice Nencini»
Sabato 1 Febbraio 2014, 11:45 - Ultimo agg. 20:47
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​Le sentenze si rispettano, le interviste no. gravissimo, anzi inaccettabile, che il presidente Nencini abbia commentato pubblicamente quanto accaduto nel segreto della camera di consiglio e si sia spinto a criticare la strategia difensiva di Sollecito. A dirlo sono oggi in una nota congiunta gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori, legali del giovane, dopo l'intervista del presidente della Corte d'assise d'appello di Firenze.



Il commento dei legali. «Ci chiediamo innanzitutto - affermano Bongiorno e Maori - se parla a nome di tutti i giurati e se la frase sul mancato interrogatorio di Raffaele Sollecito significa che, se avesse accusato Amanda Knox, sarebbe stato assolto». «In ogni caso, ricordiamo a tutti che ai magistrati compete il potere di giudicare - sottolineano i due difensori -, non quello di intromettersi nelle scelte della difesa e di commentarle pubblicamente. Nei prossimi giorni valuteremo le iniziative da intraprendere». Per gli avvocati Maori e Bongiorno «la moda delle interviste sulle camere di consiglio scredita l'intera magistratura, ma rilasciare un'intervista dopo una sentenza di condanna è semplicemente inammissibile».



Il padre di Sollecito. «Se fosse vero quello che ho letto siamo davvero all'aberrazione della giustizia. Sembra che sia più rispettosa delle leggi una persona che è stata condannata che non i giudici che hanno emesso la condanna», ha detto parlando con l'Adnkronos, Francesco Sollecito, il padre di Raffaele. «Per me è una cosa inammissibile che un presidente di una Corte di assise di appello di un Tribunale italiano si possa esprimere in quella maniera. Siamo oltre il ragionevole dubbio: siamo addirittura al pregiudizio di colpevolezza. È una cosa aberrante, non ho altre parole». Francesco Sollecito risiede a Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani. Rispondendo a una domanda circa la possibilità che alcune affermazioni del presidente della Corte possano essere interpretate come un tentativo di separare le posizioni di Raffaele e Amanda Knox, Sollecito spiega che «se c'era questa intenzione lui aveva ampia facoltà di farlo, visti i poteri che gli sono conferiti dal nostro ordinamento giudiziario».



«Secondo me è assolutamente indecente che ci si debba trincerare dietro un presunto rifiuto da parte di mio figlio di sottoporsi a un interrogatorio perché, se vogliamo dirla come dicono gli atti e non come dice il padre di Raffaele, lui non si è mai sottratto nell'unico interrogatorio. L'unica volta in cui qualcuno ha deciso di sentirlo non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha risposto compiutamente a tutte le domande che gli sono state poste. E mi riferisco precisamente all'udienza di convalida del fermo due giorni dopo il suo arresto da parte del gip Matteini. Pur se il suo avvocato gli aveva consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere Raffaele ha risposto compiutamente a tutte le domande che gli sono state poste anche se poi queste risposte sono state usate contro di lui. Evidentemente perchè c'è stata la conferma dell'arresto».



La zia su Fb: Raffaele mai latitante.
«Raffaele non ha mai creduto di dover essere un latitante, nè sarebbe mai in grado di esserlo per la sua correttezza interiore, per la sua semplicità, per la sua genuinità». Sono parole di Sara Achille, zia di Raffaele Sollecito, affidate ad un video messaggio pubblicato qualche ora fa sulla sua pagina Facebook. «Nonostante da cittadino libero potesse rimanere fuori dall'Italia - dice - nel rispetto della nostra legge, Raffaele è tornato in Italia, disattendendo le aspettative un po' di tutti che lo davano già fuggiasco».
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