Green pass tra fake e truffe on line, in campo la polizia postale: «Finta card a 100 euro»

Green pass tra fake e truffe on line, in campo la polizia postale: «Finta card a 100 euro»
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 25 Luglio 2021, 23:02 - Ultimo agg. 26 Luglio, 18:15
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Promettono il rilascio dei Green Pass online a tutti, ovviamente in cambio di denaro. A metà strada tra la truffa informatica e il «fake», è all’ombra della rete che si consuma l’ultimo assalto degli sciacalli al grande affare legato alla lotta alla pandemia. Da alcuni giorni su Telegram - il canale di messaggistica istantanea che fa concorrenza a whatsapp anche in tema di frodi - è comparsa una pagina che si chiama, manco a farlo apposta, «Greenpass Ufficiale»: un link che promette miracoli, garantendo, in cambio di 100 euro, il rilascio del prezioso certificato verde che funziona come un lasciapassare internazionale, attestando l’avvenuta e completa vaccinazione contro il Covid 19. Non ci vuol molto a intuire che si tratta di una truffa. O, se preferite, di una falsa promessa. Eppure, scorrendo le pagine di questo canale, si legge che la pagina conterebbe addirittura 102.658 iscritti e sarebbe l’unico in grado, nel Vecchio Continente, a offrire il rilascio del prezioso «QR Code» per vie assolutamente illegali, e dunque eludendo ogni controllo e arrivando a offrirlo persino a chi non ha fatto nemmeno la prima dose di vaccino. A proposito del codice «QR»: attenzione a custodirlo (quello originale) senza mai condividerlo sui social: chi lo fa può diventare facile bersaglio dei pirati del web e dei loro cyber-attacchi. Gli esperti raccomandano di non diffondere il codice bidimensionale su internet e di avere anche molta cura quando con i nostri telefoni cellulari andiamo a scansionare qualcosa.  

Ma torniamo alla pagina su Telegram. «I nostri Green Pass - si legge sul sito - sono documenti regolarmente rilasciati dal sistema sanitario europeo e sono pertanto documenti reali. Non sono documenti editati! Al fronte di qualsiasi controllo risulterà perfettamente valido! Sui documenti sono presenti i QR Code regolarmente attivi e funzionanti». Benefattori? Filantropi? Paladini combattenti contro la cosiddetta «dittatura sanitaria» che impone i vaccini? Macché. Il «servizio» è ovviamente a pagamento, e qui si configura la frode informatica: i pagamenti possono essere effettuati in contanti, ma anche tramite Bitcoin, o buoni Zalando, Amazon o Playsafecard. Il caso è già da alcuni giorni al vaglio della Polizia Postale. Chi si nasconde dietro il gruppo di amministratori della pagina Telegram «Greenpass Ufficiale»?

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Molte le zone d’ombra da illuminare. E tante le domande che attendono risposta: una volta versati i 100 euro, come viene trasmesso - ammesso che ciò accada - il «pass»? Per posta? Per via informatica? Ed ancora: poiché per «comprare» il prezioso certificato vengono richiesti documenti personali (tessera sanitaria e carta d’identità o passaporto), è possibile che dietro questa facciata si celi una vera e propria organizzazione internazionale che ruba le identità personali? Altri interrogativi. È vero, come orgogliosamente preannunciano i titolari del sito, che qualcosa come più di mille falsi Green Pass sarebbero già stati venduti in tutta Italia? Fatto sta che gli administrator assicurano: «Per ottenere il Green Pass grazie al nostro aiuto non sarà necessario fare alcun tampone, né vaccinarsi e neppure essere guariti antecedentemente dal virus. Dovrai essere semplicemente in possesso di una tessera sanitaria ed un documento di riconoscimento in corso di validità».

C’è ora anche un altro rischio, quello che sulla scia degli organizzatori della truffa legata ai Green Pass si aprano nuovi diti e dunque nuovi filoni che moltiplicherebbero i rischi legati a queste frodi informatiche. Per questo massima è l’attenzione degli organi investigativi specializzati. E presto, proprio sul piano delle indagini, potrebbero arrivare novità importanti.

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