Napoli, la Procura blinda Scafarto:
​continuerà a indagare su Romeo

Napoli, la Procura blinda Scafarto: continuerà a indagare su Romeo
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 12 Aprile 2017, 08:34 - Ultimo agg. 10:59
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Nessuno strappo, niente passi indietro. Napoli va avanti, conferma la fiducia al suo ufficiale, al capitano Gianpaolo Scafarto, indicandolo come uno dei punti cardine dell'azione investigativa delegata dalla Procura del Centro direzionale al Noe.

Palazzo di giustizia, torre blindata, il giorno dopo non si parla d'altro. Lo stesso argomento rimbalza da un'aula di giustizia al bar, dai corridoi alle varie sezioni di pm partenopei che si ritrovano alle prese con l'ultimo caso Napoli: il comandante Scafarto indagato a Roma, la storia dei brogliacci e delle trascrizioni, la necessità di ridare slancio ai filoni di indagine coordinati fino a questo momento dal comandante finito sotto inchiesta. Che fa Napoli? Nessuna dichiarazione ufficiale, ma la distanza con Roma sembra evidente.

Se a Piazzale Clodio, nel giro di due mesi, i pm romani hanno firmato un uno-due dirompente (prima la revoca del Noe dalle indagini Consip, per la storia delle fughe di notizia; poi l'accusa di falso a carico dell'ufficiale titolare delle indagini napoletane), qui nel Palazzo c'è fermezza, compattezza, determinazione. Si va avanti, punto e basta. Scafarto resta l'ufficiale sul cui lavoro fanno leva le indagini a carico del cosiddetto sistema Romeo, quello delle presunte tangenti che vanno dalla spa offerta al vigile urbano per sanzionare una pizzetteria all'esterno dell'hotel di via Colombo, agli appalti milionari presi in mezza Italia.

Nessun commento sulle accuse legate al carabiniere, né agli articoli di giornale che parlano di complotto a tavolino per creare false prove contro Tiziano Renzi e gli uomini del giglio magico. Si va avanti, dunque. 

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