In Cina le donne uigure costrette ad aborto e sterilizzazione. «È un genocidio», denuncia un ricercatore tedesco. Il governo di Pechino starebbe conducendo una campagna di sterilizzazioni forzate nel Xinjiang per controllare la crescita della popolazione di origine uigura, scrive AsiaNews. È quanto emerge da un rapporto pubblicato da Adrian Zenz, il ricercatore tedesco che per primo aveva rivelato l’esistenza nella regione di campi di internamento per gli uiguri. Secondo i dati prodotti da Zenz, confermati poi dalle Nazioni Unite, oltre un milione di uiguri (su una popolazione di quasi 10 milioni) e altre minoranze turcofone di fede islamica sono detenuti in modo arbitrario nello Xinjiang, che la locale popolazione chiama “Turkestan orientale”. La popolazione uigura è una minoranza musulmana concentrata nella vasta regione nord occidentale della Cina. Ufficialmente autonoma è oggetto di un controllo poliziesco sempre più stretto da parte dell’autorità cinese.
Un rapporto di @AP_Archive e @BBCNews rivela le politiche di sterilizzazione per le donne uigure da parte del governo cinese per controllare le nascite della minoranza musulmana https://t.co/nToX8LIxSe #rassegnastampaestera @Radio3tweet
— RAI Radio3mondo (@radio3mondo) June 30, 2020
Il lavoro di Zenz si basa su dati ufficiali, documenti governativi e testimonianze dirette.
La giustificazione della repressione nei confronti della minoranza si basa secondo il PCC nella minaccia terroristica e separatista che questa costituirebbe.
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