La disfatta dei Conservatori nelle elezioni del Regno Unito ha lasciato sul terreno molti cadaveri eccellenti. Non era mai accaduto che un numero così elevato di ministri in carica, ben nove, non riuscisse a farsi rieleggere. Ma i britannici non perdonano, e hanno buona memoria. Quando votano, lo fanno scegliendo il loro rappresentante in Parlamento e ne seguono e giudicano l’operato. Quando lo Speaker dei Comuni dà la parola a un deputato, non lo chiama per nome, ma per quello della constituency nella quale è stato eletto: «Può parlare l’illustre rappresentante di Penrith and The Border», «Il deputato di Brecon and Radnorshire può rispondere». Le constituencies sono 650, ed è un bell’impegno ricordarle tutte, ma quando qualcuno viene chiamato per nome, dall’aula si leva un brusio di disapprovazione.
NUMERI
Nel 1997, quando il New Labour di Tony Blair aveva stravinto, i ministri conservatori non rieletti erano stati sette. Ma questa volta si è battuto ogni record e sono cadute teste molto eccellenti. La più famosa è quella di Liz Truss, ex primo ministro che passerà alla storia solo per la foto che la ritrae insieme alla regina Elisabetta nell’ultima dolorosa immagine scattata a questa grande sovrana. La sua permanenza a Downing Street è durata solo 49 giorni, una vergogna per lei e per il suo partito. Quando fu nominata premier, il Daily Star si domandò se sarebbe durata più a lungo di una lattuga sul banco di un supermercato. Quando si dimise, il giornale titolò: «La lattuga celebra la vittoria». Ieri il web era pieno di immagini di lattughe con il volto di Truss, che fu costretta a lasciare l’incarico il 25 ottobre 2022, dopo l’annuncio di un folle piano non finanziato di riduzione delle tasse che i mercati bocciarono. Ieri, invece di dare la colpa a sé stessa e basta, ha accusato la legge europea sui diritti umani: «Durante i nostri 14 anni al potere, sfortunatamente non abbiamo fatto abbastanza per raccogliere l'eredità che ci era stata lasciata, in particolare cose come la legge sui diritti umani che ci hanno reso molto difficile deportare gli immigrati illegali».
Una delle vittime più illustri del voto è stato Grant Shapps, segretario alla Difesa e astro nascente del partito. Bocciato dagli elettori anche il segretario all’Istruzione Gillian Keegan. La scuola pubblica è in una tale crisi che il ministro dell’Istruzione è stato cambiato per 10 volte in 14 anni di governo dei Conservatori: era più facile dare la colpa al titolare del dicastero che affrontare i problemi con serietà. Non sono stati rieletti il segretario alla Giustizia Alex Chalk, quella alla cultura Lucy Frazer e quella ai Trasporti Michelle Donelan. Nella constituency della Forest of Dean il segretario del Trasporti Mark Harper è stato sconfitto per soli 300 voti. Non rieletto neppure l’ex capitano dell’esercito Johnny Mercer, segretario dei Veterani, così come Justin Tomlinson responsabile delle emissioni zero e dell’energia, e Rebecca Pow, segretaria della Natura.
Tra i nomi più eccellenti cancellati dalle elezioni c’è quello di Penny Mordaunt, che non era più ministro della Difesa ma aveva provato per due volte a diventare leader dei Tory ed era la candidata più accreditata a sostituire Sunak. Chi ha visto in tv l’incoronazione di re Carlo III nel maggio dello scorso anno la ricorderà: portava solennemente la pesante spada del Sovrano. Un altro cadavere politico eccellente è quello di Sir Jacob Rees-Mogg, più volte ministro e l’ultima volta, nel 2022, responsabile del Commercio. I voti che hanno perso sono andati probabilmente tutti al Reform UK di Farage.
Tra i sopravvissuti ci sono lo stesso ex primo ministro Rishi Sunak, eletto a Richmond e Northallerton, il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, salvo per miracolo, e Suella Braverman, la segretaria dell’Interno licenziata lo scorso anno per le posizioni estremiste. Nel suo discorso per celebrare la sua vittoria e la sconfitta del partito, Braverman ha spiegato che i Conservatori non hanno ascoltato gli elettori. Ma bisognava avere le orecchie tappate, perché urlavano da tempo.