La Loren: la pastiera in scatola? Non si mangia. Napoli è la mia vita. Simpatizzo per Renzi

La Loren: la pastiera in scatola? Non si mangia. Napoli è la mia vita. Simpatizzo per Renzi
di Maria Pirro
Giovedì 10 Aprile 2014, 18:44 - Ultimo agg. 11 Aprile, 06:57
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Mosca terra di conquista. Non degli eserciti, ma della moda. Harmont & Blaine, abbigliamento ed eleganza casual, sbarca nella capitale russa: brindisi e festa grande per l'inaugurazione della prima boutique in Kuznetskiy Most 7.

Taglio del nastro con la diva italiana per eccellenza che elogia il brand partenopeo e difende i prodotti tipici nostrani. La pastiera in scatola? "Non si mangia. La pastiera si prepara in casa" dice con orgoglio. Cosa aggiunge, in più, la napoletanità? "La bellezza, la sincerità, l'allegria, la tenerezza, l'amore, l'armonia. Non posso parlare di Napoli... Napoli è la mia vita". La felicità? "Sono i miei figli, i miei nipoti".

Quanto alla festa per il suo prossimo compleanno, che "è una grande ricorrenza", 80 anni a settembre, sorride Sophia Loren.

Sulla location avvisa: "Ancora non ho deciso". Forse Napoli, forse un'altra città. Capoluogo partenopeo in pole position.

Una battuta della diva anche sulla difficile situazione italiana: "Non sono una politica. I problemi italiani li seguo in tv ma sono ottimista. Le cose si risolveranno come in una famiglia, quando c'è un problema: lo si affronta e pian piano si risolve". Sorride ancora svelando: "Simpatizzo per Renzi".

L'evento per l'inaugurazione della boutique comincia in ritardo, complice il traffico moscovita. "Un'ora e mezzo in auto per arrivare dall'albergo qui vicino" esordisce la Loren, abito in pizzo e cristalli di Armani ("da 20 anni vesto Armani, ormai siamo una grande famiglia"), e come orecchini smeraldi.

Al suo fianco, nel taglio del nastro l’amministratore delegato di Harmont & Blaine, Domenico Menniti. Presente l’ambasciatore italiano in Russia, Cesare Maria Ragaglini, nel flagship store, 250 metri quadrati per 3 vetrine, a pochi passi dalla Piazza Rossa, dal teatro Bolshoi e dai Grandi Magazzini Gum.

"Parte da Mosca - dice l'ad di H&B, Menniti - il cammino che ci porterà a essere presenti entro 3 anni nelle principali “Global Cities” come NewYork City, Tokyo, Singapore, Parigi, Londra”. Vetrine già in allestimento a Città del Messico e a Bucarest. Il 15 aprile, il via all'e-commerce e, per settembre, la filiale negli Stati Uniti: contatti sono in corso per individuare un manager esterno. Solo in Russia Harmont & Blaine conta di aprire 15 boutique, con un investimento di 12 milioni, in partnership con l'agenzia Staff Service che cura la distribuzione del brand.

"L'obiettivo è triplicare produzione e fatturato, in tre anni, da un milione e 200mila a tre e mezzo di capi di abbigliamento commercializzati l'anno, con incassi da 71 a oltre 200 milioni a bilancio" afferma Menniti che ha individuato Clessidra sgr quale per valutare l’ingresso del socio finanziario nel capitale della società e sostenere la crescita sul mercato straniero. E Mosca, con i suoi 11 milioni di abitanti, è uno snodo fondamentale. 400 aziende italiane già operano qui.

Dice Pietro Pasqualacci, dirigente in loco per Unicredit: "Gli investimenti commerciali sono in crescita, con una presenza diretta sempre maggiore sul mercato". Le esportazioni valgono 9.993 milioni, la crescita è del 7,3% in un anno (superiore alla media) segnalata nel rapporto 2013 dell'Ice (agenzia commercio estero). “Una crescita frenata ultimamente dalla svalutazione del rublo, più che dalle sanzioni internazionali”: secondo Maurizio Forte, direttore dell'ufficio Ice di Mosca, le aziende italiane al momento non hanno risentito della particolare congiuntura politica. Anzi.

“Il presidio di Mosca – aggiunge Menniti – è di estrema importanza: sulla capitale si concentra circa il 70% dello shopping di lusso dell’intera Russia”.

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