Gaza, Hamas: «Manca il latte, 100mila bimbi rischiano di morire: 40mila sono neonati». Parigi-Londra-Berlino promettono «aiuti aerei»

La denuncia di Msf «Usare cibo, acqua e aiuti come arma in questa guerra è assolutamente inaccettabile»

Gaza, Hamas: «Manca il latte, 100mila bimbi rischiano di morire: 40mila sono neonati». Parigi-Londra-Berlino promettono «aiuti aerei»
sabato 26 luglio 2025, 15:33 - Ultimo agg. 27 luglio, 14:24
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Il Governo di Gaza ha lanciato un appello urgente sulla «catastrofe umanitaria imminente» causata, secondo l'esecutivo, dall’assedio israeliano e dalla totale assenza di latte per neonati e integratori alimentari.

L'allarme -  Secondo un comunicato diffuso dall’Ufficio Media del governo locale, sarebbero almeno 100.000 i bambini sotto i due anni in pericolo di vita, inclusi 40.000 neonati, «a rischio morte nei prossimi giorni». Lo riporta Al Jazeera. «Stiamo assistendo a un lento sterminio deliberato di neonati, le cui madri sono costrette ad allattarli con sola acqua da giorni», denuncia la nota, parlando di «una politica di fame ed eliminazione perseguita dall’occupazione israeliana». Le autorità di Gaza attribuiscono la crisi alla chiusura prolungata dei valichi e all’impedimento dell’ingresso di beni essenziali.

Morire dopo 7 giorni - Pochi giorni fa una bambina di soli sette giorni è morta per malnutrizione all’ospedale Al-Ahli di Gaza City, secondo quanto riferito da una fonte medica ad Al Jazeera. «La causa del decesso è stata la mancanza di latte», ha dichiarato la fonte, denunciando la drammatica carenza di alimenti per neonati nella Striscia. È l’ennesima tragedia legata alla crisi umanitaria in corso: oltre 120 persone sono morte per malnutrizione dall’inizio della guerra, più di 80 delle quali erano bambini o neonati. Poco prima era stato segnalato anche il decesso della piccola Zainab Abu Halib, la cui famiglia ha raccontato ad Al Jazeera all'emittente di averla vista morire lentamente ogni giorno, a causa della mancanza di cibo e di cure mediche

La denuncia del medico di Msf «il corpo entra in modalità di sopravvivenza» -  Secondo quanto riportato nel comunicato stampa di Msf: «Nell'ultima settimana le mense comunitarie che forniscono cibo ai pazienti e al personale medico negli ospedali hanno avuto difficoltà, alcune chiudendo per giorni interi. Anche quando riescono a distribuire cibo, si tratta solo di un pasto al giorno a base di riso bianco, anche per i pazienti che avrebbero bisogno di cibi ricchi di nutrienti per guarire correttamente, e spesso nulla per il personale.

Non si tratta più di ciò che le persone possono permettersi. Nella maggior parte della Striscia non c'è quasi più cibo disponibile».

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«È così che la fame distrugge il tuo corpo - denuncia Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Msf a Gaza - nelle prime 6-24 ore, il livello di zucchero nel sangue cala. Il corpo brucia il glicogeno immagazzinato per sopravvivere. Dopo 1-3 giorni, il glicogeno è esaurito. Il grasso viene trasformato in chetoni per alimentare il cervello e il corpo entra in quello che chiamiamo 'modalità di sopravvivenza'. Entro 3-5 giorni, i muscoli iniziano a deteriorarsi. Il corpo sacrifica i propri tessuti, persino il cuore, solo per sopravvivere. È a questo punto che i bambini smettono di piangere». «Non avrei mai pensato di viverlo in prima persona come sto facendo ora - continua la testimonianza - Negli ultimi mesi sono sopravvissuto con un solo pasto al giorno. E negli ultimi giorni ho mangiato solo una volta ogni due giorni, non perché non potessi permettermelo, ma perché non c'è nulla da comprare e i mercati sono completamente vuoti. E non sono l'unico. Ci prendiamo cura di pazienti che stanno morendo di fame mentre noi stessi stiamo iniziando a soffrire la fame. Anche gli autisti delle ambulanze che trasportano i feriti e i pazienti stanno morendo di fame». «Ci si aspetta che salviamo vite umane mentre le nostre vengono lentamente consumate - conclude - Non si tratta solo di fame, ma della lenta distruzione della vita, della dignità e dell'umanità. Questo deve finire. Usare il cibo, l'acqua, gli aiuti come arma in questa guerra è assolutamente inaccettabile”

Gli aiuti internazionali. Regno Unito, Francia e Germania tornano a denunciare come «spaventosa» la situazione della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, sullo sfondo dei raid israeliani e delle restrizioni sulle forniture essenziali, e annunciano un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti - autorizzata di nuovo ieri da Israele in risposta alle pressioni internazionali crescenti - in partnership con Paesi come la Giordania. Si legge in una nota diffusa oggi da Downing Street, dopo una nuova telefonata a tre fra Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz.

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