«Adesso andiamo tutti a casa». È questa la frase che un giovane russo ha urlato prima di sparare al comandante per non andare in guerra. Si chiama Ruslan Zinin e testimoni oculari l'hanno visto apire il fuoco. Sua madre ha detto che Ruslan era molto preoccupato per il suo migliore amico, che ha ricevuto una convocazione.
Il capo dell'ufficio di registrazione e arruolamento militare di Ust-Ilim, Alexander Eliseev, è stato gravemente ferito ed è in terapia intensiva. Probabilmente non vivrà fino alla fine della giornata e non potrà mandare nessun altro a morte certa.
La protesta in Russia si sta gradualmente radicalizzando.
Il Comitato Investigativo della Federazione Russa ha aperto un procedimento penale contro il tiratore di Ust-Ilim ai sensi dell'art. 317 cp (violazione della vita di un agente delle forze dell'ordine) e dell'art. 222 del codice penale della Federazione Russa (acquisto illegale, trasferimento, vendita, deposito, trasporto di armi da fuoco, munizioni).