La Russia è pronta per una guerra più vasta: contro l’Ucraina, contro gli Stati Uniti, contro l’Occidente.
Il grido d’allarme è da far tremare le gambe.
A lanciarlo è il Wall Street Journal che in un’analisi vasta prova a fare il punto di una situazione folle che, oramai a detta di tutti, rischia davvero di sfuggire di mano.
La data da tenere d’occhio è il 9 maggio.
Una data già precedentemente indicata come possibile termine del conflitto, che del conflitto invece pare possa rilanciare ambizioni, geografie, durata, obiettivi e disastri.
Si commemora la vittoria sovietica sulla Germania nazista.
E allora quale occasione migliore per un parallelo tra la Seconda Guerra Mondiale e la guerra in Ucraina.
Quale momento più adatto per forzare la mano della propaganda, per fare presa su milioni di russi, per convincerli delle (evidentemente presunte) ragioni giuste di Putin.
Uno scenario da incubo che il Cremlino non avrebbe soltanto già messo in conto.
Ma che avrebbe per l’appunto pronto, mentre non esita a parlare di attacchi nucleari, di armi ultrasoniche, di reazioni fulminee. Insomma: di cose mai viste.
Retorica, spera qualcuno.
Possibilità, avvertono gli analisti del WSJ e i consiglieri della Casa Bianca. Eventualità terrificante, ma tutt’altro che da escludere, anzi. Mai così vicina.
Dietro l’angolo della Storia, tra una sola settimana la risposta a dubbi e paure.
Con ogni conferenza stampa, e con ogni uscita mediatica, che si trasforma in un tremore da “allacciate le cinture”.