Ucraina, la grande paura di Biden e degli Usa: «La Russia sta perdendo la guerra, ecco perché Putin è ancora più pericoloso»

Ucraina, la grande paura di Biden e degli Usa: «La Russia sta perdendo la guerra, ecco perché Putin è ancora più pericoloso»
di Luca Marfé
Martedì 17 Maggio 2022, 18:00 - Ultimo agg. 18 Maggio, 11:01
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No, le cose non stanno affatto andando come voleva: Putin, oggettivamente, questa guerra la sta perdendo.

Attenzione, però: perché non è detto che questa sia, necessariamente e soltanto, una buona notizia per l’Ucraina, per gli Stati Uniti e per l’Occidente.

Se è vero infatti che nelle ambizioni dello “zar” c’era la presa di Kiev nonché di tutto il Paese, è altrettanto vero che l’affanno del non esserci riuscito alimenta il rischio di un rilancio improvviso.

Eccola la grande paura degli americani.
Di Biden, dei suoi consiglieri, dei vertici militari
, degli analisti e degli editorialisti.
Eccola la grande paura di tutti.

Che la frustrazione di Putin, al di là delle mille e uno speculazioni sulle sue effettive condizioni di salute, possa renderlo di fatto ancora più pericoloso.

In altre parole: che la sua rabbia possa letteralmente provocare uno scoppio da un momento all’altro.

82 giorni dopo l’invasione del 24 febbraio, l’idea di circondare Zelensky e il suo popolo è oramai abbandonata.
E allora l’esercito russo si concentra sul simbolo dell’acciaieria Azovstal (nel frattempo caduta), sulla regione di Luhansk e in generale sul Donbass. Così da consolidare almeno una qualche vittoria, che Putin ha bisogno di ostentare, in particolare in chiave interna, agli occhi della sua stessa gente.

Sarà sufficiente?

Nel dramma epocale del conflitto, e nell’assurdità e nella prepotenza dei confini violati di uno Stato sovrano, tra le colonne a stelle e strisce più di qualcuno quasi lo spera fortemente.

Perché se viceversa non lo fosse, se al Cremlino una vittoria monca non bastasse, il timore di una mossa chimica o addirittura nucleare si farebbe ancora e ancora più grande, più terrificante.

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Con l’intelligence statunitense che, dal canto suo, è tutt’altro che ottimista.
Negoziato assolutamente improbabile, almeno nel breve periodo.
E guerra prolungata.

Ecco che cos’ha in mente Putin.
Con la mano sempre tesa, sì, ma in segno di sfida.
Con le dita che accarezzano il sogno di morte del bottone rosso.

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