«La miglior difesa è l’attacco», specie se ti chiami Donald Trump.
Specie, cioè, se di difenderti non te n’è mai fregato assolutamente niente.
Premessa lapidaria e un po’ brutale. Necessaria, però, per comprendere la notte che attende l’America al varco.
Trump contro Biden, destra contro sinistra, furia contro moderazione.
Via al primo dei tre dibattiti televisivi, oramai a un mese dall’ennesimo appuntamento con la Storia: quello del 3 novembre.
Con il mondo intero a interrogarsi sul possibile esito e, a più stretto giro, sulla strategia dell’uno e dell’altro candidato.
Quella di Trump si spiega sùbito, quasi da sé: nessuna strategia.
Poche ore di preparazione. Addirittura meno di due, stando alle voci degli addetti ai lavori che dietro le quinte serpeggiano tra i corridoi e gli uffici della Casa Bianca.
Nulla di sorprendente per un presidente che ha fatto della sorpresa, dell’improvvisazione e dell’istinto una sorta di scienza paradossalmente esatta. E pure efficace, almeno fino a qui.
Consapevole del rischio di essere messo all’angolo con la storia delle tasse e dei fallimenti appena pubblicata dal New York Times, Trump si prepara insomma ad agitarsi, a strillare, a bollare come «Fake News!» tutto ciò che gli è avverso, compreso il suo avversario, rappresentativo, a suo dire, di un establishment e di nessun popolo.
Joe il «sonnolento», nei confronti del quale non mancheranno di certo né colpi bassi né tantomeno affondi personali.
E mentre lui, sì, rilegge un copione di j’accuse attorno alla fallimentare gestione del coronavirus, attorno ai numeri di un’economia in ginocchio e attorno a tutti gli scandali del tycoon, The Donald quasi lo snobba e dopo una sfilza di comizi si ritaglia invece un incontro con gli operai dell’Ohio, congratulandosi con loro per la produzione del primo “pickup” (furgone simbolo di una certa cultura a stelle e strisce) elettrico e, neanche a dirlo, completamente americano, fieramente Made in Usa.
Nazionalismo contro mondialismo, muri contro aperture, Trump contro Biden.
La notte, la prima notte, è questa.