Usa e coronavirus: Fauci contro Trump, scienza contro razzismo

Usa e coronavirus: Fauci contro Trump, scienza contro razzismo
di Luca Marfé
Mercoledì 24 Giugno 2020, 12:00
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Quasi due milioni e mezzo di casi confermati, più 120mila morti.

I numeri fanno spavento, eppure Fauci e Trump sembrano raccontare due Americhe diverse.

Lo scienziato super consigliere della Casa Bianca lancia infatti l’allarme: i dati sono troppo alti, la tendenza è pericolosissima, specie in certi Stati.

Il presidente ottimista a oltranza crede invece che sia sufficiente una spruzzata di razzismo: la narrativa resta quella del «Kung flu», ovvero quella del virus cinese.

Nuovi focolai in Texas, in Florida e ultimo in Arizona, dove The Donald sbarca a Phoenix per un comizio, ma si presenta senza mascherina. Un simbolo di resa che, no, pare proprio non voglia accettare, nonostante la legislazione locale la preveda come assolutamente obbligatoria in qualsiasi luogo pubblico. A seguirne il cattivo esempio, la sua metà di popolo, che si lascia distrarre dall’inaugurazione di 200 nuove miglia di Muro col Messico. Il tycoon mescola con furbizia i due dossier e da un lato chiude agli immigrati e dall’altro quasi si prende gioco di Pechino, sostenendo convinto e sprezzante che «il virus sta morendo».
 


Non la pensa affatto così Fauci da Washington e non la pensano affatto così i leader del Vecchio Continente, con l’Unione Europea che starebbe addirittura valutando un clamoroso sbarramento a danno dei viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti.

Trump insomma, tra Muro, visti e narrazioni, vuole lasciare gli stranieri alla porta.
Questa volta, però, chi rischia di rimanere fuori è lui.
Dall’Europa e pure dalla Casa Bianca.

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