Regionali Campania, Costa apre
al Pd: «Non escludo nulla»

Regionali Campania, Costa apre al Pd: «Non escludo nulla»
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 23 Gennaio 2020, 08:04
4 Minuti di Lettura
Anzitutto c'è lo spartiacque di domenica. Con il voto in Emilia (più che in Calabria) dove più che un test sulla maggioranza sarà uno sull'M5s. E ci sarà nel suo momento più buio, scosso come è da scontri interni che ne stanno minando le fondamenta. E se nelle ultime ore i vertici democrat non si azzardano a disegnare progetti su alleanze con i grillini per le prossime regionali, sono proprio quest'ultimi, a sorpresa, ad aprire.

LEGGI ANCHE Divieto di fumo, Costa: «Migliorare la qualità dell'aria è sempre utile»

I GRILLINI
«Stiamo lavorando per offrire alla Campania un'alternativa chiara e seria in vista delle prossime regionali. Un nome capace di superare divisioni e divergenze soprattutto con il Pd. Io sono fiducioso che possano verificarsi delle buone condizioni per una seconda via condivisa. Il nome del ministro dell'Ambiente? Quello di Sergio Costa è un profilo indiscusso ed indiscutibile. È un'ottima persona, mi auguro che tutti lo considerino tale». Parole del sottosegretario all'Interno grillino Carlo Sibilia ieri mattina ad Avellino. Ed è la prima volta che un esponente M5s di peso parli apertamente di un'alleanza per le prossime regionali. Un segnale. Punto. Perché ora bisogna capire quanto peserà nei prossimi mesi l'ala di Di Maio, quella più ostile ai democrat. Ad oggi, infatti, il Movimento sembra diviso: a Roma possibilisti, in Campania il gruppo dimaiano, assolutamente anti Pd, capitanato dalla capogruppo Valeria Ciarambino. A proposito ieri De Luca ironizza: «Abbiamo problemi drammatici davanti all'Italia. E sentiamo anche a Roma cose veramente. Si sarà dimesso anche non mi fate dire niente. Non posso parlare. Com'è dura l'esistenza quando non puoi fare più una mezza battuta».
Ma ora si tratta di capire se c'è un nome che possa mettere assieme Pd ed M5s. Un risiko sul modello Sandro Ruotolo per la corsa al Senato che ha messo addirittura insieme Pd, de Magistris, renziani e pure De Luca. Il nome che circola da mesi è quello del ministro Costa che da settimane si fa vedere sempre più spesso in Campania e si sono già registrati scontri a distanza con il governatore De Luca. Lui, il ministro ha sempre nicchiato ma, due sere fa, intervistato da Il Fatto Quotidiano, apre per la prima volta. «Se c'è una visione politica con degli obiettivi coerenti che rispondono alle esigenze della popolazione, come le infrastrutture, la situazione ospedaliera o quella ambientale, allora si può stare tutti insieme», dice riferendosi in generale ad accordi con il Pd. «Insieme anche in Campania? È il momento in cui ci si guarda negli occhi e ci si risponde, ma io al cittadino voglio dare una visione delle cose da fare o voglio semplicemente avere un mio spazio?», ribadisce il ministro.

I DEMOCRAT
«Il nome del Pd per le regionali è De Luca. Siamo disponibili ad allargare la coalizione ma partendo da lui. Sottoporremo la candidatura a tutti coloro che vogliono lavorare in alleanza con noi», sottolinea il segretario Pd Marco Sarracino quando i cronisti gli chiedono se il modello Ruotolo non sia replicabile a livello regionale. Per il segretario dem non c'è altra strada al di fuori dell'attuale governatore mentre è noto che i grillini potrebbero cambiare idea solamente se ci fosse un passo indietro dell'ex sindaco di Salerno. Farlo fuori, come fatto in Calabria con l'uscente Mario Oliverio. Ma, attenzione, lì all'estremo lembo dello Stivale, l'intesa con i grillini non è stata raggiunta e il centrodestra s'avvia a conquistare la Regione. Che possa essere materia per far cambiare idea anche ai 5stelle campani? Vedremo, dallo scenario che si apre domenica sera e che, comunque, disegnerà anche un nuovo abito per l'M5s. Perché da quel momento in poi dovrà decidere se tentare di non crollare anche in Campania, l'ultima regione-cassaforte dei voti grillini. Senza contare come molti sindaci democrat campani sono imbufaliti con De Luca: nell'ultimo finanziamento stanziato per il rischio idrogeologico sono andati oltre 38 dei 40 milioni per la Campania alla sola Salerno. Lamentele piovute nei giorni scorsi al Nazareno. Mentre si aprono altre crepe. «L'attuale ministro dell'Ambiente è la scelta migliore per la guida della Regione: è un'opportunità che i Comuni possono e debbono cogliere», è l'appello di Pino Capasso, storico dirigente Pd, considerato il decano dei primi cittadini napoletani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA