Lega, sì alla mossa anti-aborto: «Personalità giuridica al nascituro»

Lega, sì alla mossa anti-aborto: «Personalità giuridica al nascituro»
di Emiliano Pucci
Lunedì 25 Marzo 2019, 12:00
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Fornire un'alternativa all'aborto puntando sull'adozione. Rilanciare il ruolo del nucleo familiare «composto da mamma e papà» e combattere il calo demografico perché ha osservato sabato Salvini «se non ci rimettiamo a mettere al mondo dei figli nel 2050 l'Italia non ci sarà più». La Lega tira dritto sul congresso delle Famiglie che si terrà a fine mese a Verona. Pur con sensibilità diverse (nei gruppi c'è anche chi non ne condivide lo spirito). E tra mille polemiche, visto che il cambio del logo (ora c'è il patrocinio del ministero di Fontana) ha comportato denunciano gli organizzatori alla perdita di migliaia di euro, causa cambio volantini e banner. Lo scontro è sempre più aspro, con M5s e non solo. Visto che c'è chi come Noseda, l'interprete della trasmissione di Fazio, ha lanciato un appello su Facebook ai colleghi affinché «nessuno si presti a tradurre le scempiaggini di questa gente» («Se così non fosse ha aggiunto qualcuno mi dica i nomi di chi stava nelle cabine»). Il partito di via Bellerio intanto alla Camera ha presentato una proposta di legge (primo firmatario Stefani, deputato vicino al ministro Fontana) sottoscritta da una cinquantina di parlamentari in cui non si chiede di rimuovere la 194 ma di riconoscere «soggettività giuridica al concepito» al fine dell'adozione e di mettere in relazione già al momento della gravidanza la famiglia del concepito con quella che potrebbe adottarlo.
 
A poco più di 40 anni dalla legge sull'aborto la Lega punta ad «aprire un precedente» legislativo. La premessa del testo non risparmia affatto critiche alla 194 che «si proponeva di contrastare l'aborto clandestino» ed invece ha contribuito «solo ad aumentare il ricorso all'aborto quale strumento contraccettivo». Gli esponenti del Carroccio lamentano la mancanza di informazioni sulle possibili alternative all'aborto («adozione in anonimato, aiuti economici, assistenza psicologica, ricerca di un lavoro») e sottolineano che «nel periodo 1990-2010 gli aborti oltre la dodicesima settimana sono cresciuti del 182 per cento e costituiscono il 27 per cento di tutti gli aborti» mentre «il numero di aborti clandestini delle donne italiane è stimato tra 12.000 e 15.000» (tra 3.000 e 5.000 quello che riguarda le straniere). Secondo i promotori della proposta mancherebbe all'appello «una popolazione di 6 milioni di bambini che avrebbero impedito il sorgere dell'attuale crisi demografica». E preoccupano i dati secondo i quali il numero degli aborti «delle ragazze fino a 18 anni è cresciuto del 45,2 per cento, quello delle ragazze fino a 15 anni del 112,2 per cento». Preoccupa anche che «l'obiezione di coscienza sia oggetto di pressioni da parte di gruppi ideologizzati». «Con la pillola abortiva RU486 si vuole permettere un aborto fai da te», la denuncia.

L'obiettivo della legge è quello di «coniugare l'elevato numero di concepiti indesiderati e il desiderio reale» di coppie disponibili all'adozione nazionale che potranno presentare apposita domanda al tribunale per i minorenni, specificando «l'eventuale disponibilità all'adozione anche qualora sussistano previsioni di anomalie o di malformazioni del concepito» (la domanda ha una validità di cinque anni e può essere rinnovata). Alla donna che intende abortire «è data la possibilità di evitare l'interruzione volontaria di gravidanza in considerazione dell'immediato inserimento del nascituro in una famiglia adottiva». Lo stato di adottabilità del concepito «viene disposto con rito abbreviato, con decreto del tribunale» ma la donna «fino al momento della nascita e nei sette giorni successivi, può sempre e liberamente revocare il proprio consenso».

«Non si lede nessun diritto», sostengono i leghisti. Solo dopo il termine di 7 giorni il tribunale per i minorenni «sceglie la coppia tra un apposito elenco di coppie la cui residenza è posta a una distanza non inferiore a 500 chilometri dal luogo di nascita del concepito e dispone l'affidamento preadottivo» alla coppia che assume «l'ufficio di tutore del minore». Il tribunale per i minorenni «decorsi due anni dall'affidamento, eventualmente prorogabili di altri due», decide poi sull'adozione.
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