Parlamentarie M5S, in Campania è già allarme infiltrati

Parlamentarie M5S, in Campania è già allarme infiltrati
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 17 Gennaio 2018, 10:42 - Ultimo agg. 16:24
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Post al vetriolo, scambi d'accuse e tante polemiche, ma soprattutto l'ennesimo tilt della piattaforma online. Le «parlamentarie» del Movimento 5 Stelle - le selezioni dei candidati per le elezioni politiche degli attivisti grillini sono partite ieri nel caos più totale. Per gran parte della giornata la pagina web di «Rousseau», il sistema ideato da Casaleggio, non era accessibile per i sostenitori che volevano votare i propri candidati da mandare in Parlamento, la pagina era visibile a singhiozzo.

Sarà possibile votare ancora fino a questa sera alle 21, ma proprio a causa delle difficoltà tecniche, lo staff dei Cinque Stelle non esclude che il termine possa essere ulteriormente prorogato fino a domani.

Non solo difficoltà tecniche, ma anche di legittimità del voto come è stato denunciato sui social network da molti attivisti. Tra i candidati sono comparse tra i votabili diverse persone che non avevano chiesto di partecipare, per contro sono stati esclusi dalle parlamentarie altri potenziali candidati che invece avevano presentato tutta la documentazione per essere in lizza.

Diversi attivisti hanno scritto su Facebook che a questo punto le votazioni sono da considerarsi illegittime e in molti sono pronti a presentare ricorso ad un giudice: sia coloro che non avevano chiesto di candidarsi e che si sono ritrovati tra gli eleggibili, sia quelli che pur presentando tutti i certificati richiesti dal Grand Commis grillino non sono stati candidati. Tra l'altro produrre i certificati come hanno scritto gli esclusi sulle proprie pagine social - ha un costo non da poco, solo quello dei carichi pendenti si aggira intorno ai 50 euro.
 
Comportamenti che secondo gli estromessi alle parlamentarie sono contrari alla legge, tanto più che da qualche tempo il partito grillino ha redatto un vero e proprio statuto ed è quindi soggetto a dare determinate garanzie di trasparenza per l'accesso alle candidature. Attesa una valanga di ricorsi.

In Campania si sono presentati 192 candidati al Senato e una cinquantina alla Camera. La maggior parte dei parlamentari campani ha richiesto un rinnovo di mandato, tra questi ci sono i big Di Maio, in corsa anche per il collegio della sua città, Pomigliano, e Fico. Insieme al candidato premier, ci saranno Salvatore Micillo, Angelo Tofalo, Paola Nugnes, Vilma Moronese, Carlo Sibilia, Andrea Cioffi e Sergio Puglia. C'è anche chi ha preferito fermarsi al primo mandato come i salernitani Girolamo Pisano e Silvia Giordano.

Sono diversi i volti noti che hanno accettato la sfida per entrare in Parlamento sotto il simbolo a cinque stelle: l'ex direttore della Padania Gianluigi Paragone, il fondatore di Sky Tg 24 Emilio Carelli e il capitano napoletano della Guardia Costiera Gregorio De Falco, conosciuto per l'animato colloquio via radio con il capitano Schettino. Fuori dai giochi l'inviato delle Iene, Dino Giarrusso.

Nel collegio napoletano è spuntato poi anche il nome di Oscar Di Maio, personaggio conosciuto per aver partecipato a Telecafone, programma cult salito alla ribalta delle cronache nazionali per aver lanciato l'attuale compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale. Di Maio, detto Oscarino per l'omonimia con «Il Cafone», si era già candidato alle elezioni comunali e ora proverà ad entrare alla Camera attraverso le parlamentarie.

Il caso più spinoso è invece quello di Carmine Sautariello, giovane nolano che viene accusato da alcuni attivisti di essere stato in passato sostenitore del partito di Angelino Alfano, l'ormai archiviato Ncd. Accuse al vetriolo documentate con delle foto che ritraggono Sautariello insieme all'ex consigliere regionale, Pasquale Sommese arrestato lo scorso marzo e indagato per corruzione. Il giovane si è difeso dalle accuse dicendo di aver partecipato soltanto ad una riunione del partito di centrodestra. Eppure c'è chi ricorda che in occasione delle comunali a Nola del 2014, Luigi Di Maio non diede l'avallo per far presentare una lista civica sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle perché i responsabili della lista civica si rifiutarono di candidare Sautariello per i suoi trascorsi contigui al centrodestra.

Il sospetto avanzato dagli attivisti dell'agro-nolano è che quindi Sautariello, nonostante le sue simpatie per il centrodestra, fosse amico di Di Maio che quindi ne avrebbe caldeggiato la candidatura.

Chi invece non fa mistero di militanza nella destra è una candidata pugliese, Silvia Pispico, con un passato da presidente di Unidestra. Resterà da capire se queste votazioni online saranno considerate regolari. Al di là della legittimità delle parlamentarie, gli attivisti storici lamentano anche l'assenza di trasparenza sulle candidature con un tempo davvero esiguo per giudicare i profili dei candidati che sono stati resi noti, tra decine di errori, soltanto all'ultimo momento.
 

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