Polizia e carabinieri, disco verde
per 8000 assunzioni in Italia

Polizia e carabinieri, disco verde per 8000 assunzioni in Italia
di Gigi Di Fiore
Venerdì 3 Agosto 2018, 09:39
3 Minuti di Lettura
Disco verde per lo sblocco delle assunzioni di nuovi agenti di polizia e carabinieri. Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica amministrazione, ha firmato l'autorizzazione che consentirà l'aumento degli organici. Sono previste 2816 assunzioni nei carabinieri, 2091 nella polizia di Stato, 1340 nella polizia penitenziaria, 1116 nella Guardia di finanza e 612 nei vigili del fuoco. La somma fa un totale di 7975 nuove assunzioni, sollecitate da tempo dai sindacati e su cui, nelle scorse settimane, si era impegnato anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Per l'ok definitivo all'avvio dei concorsi, è necessario ora l'assenso del ministro dell'Economia e finanze, Giovanni Tria. Un via libera atteso da tempo, che avviene nella stessa giornata dell'approvazione del regolamento che delinea in dettaglio la nuova organizzazione dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati.

IL REGOLAMENTO
Da 30 a 200 dipendenti: è la prima innovazione, prevista per la struttura dell'Agenzia diretta dal maggio 2017 dal prefetto Ennio Maria Sodano. Un totale di 18295 immobili gestiti e 14035 destinati ad associazioni, comuni, enti vari e poi 3018 aziende gestite e 927 destinate, la struttura ha visto aumentare il proprio lavoro con l'intensificarsi delle aggressioni giudiziarie ai patrimoni criminali. Da qui la necessità di un adeguamento organizzativo e di organico, previsto per legge nell'ottobre dell'anno scorso. Una legge che rinviava ad un successivo regolamento di attuazione la sua concreta applicazione.

Il primo testo di regolamento era stato presentato dal ministro Marco Minniti nell'aprile scorso. Prevedeva l'incremento di organico, con la istituzione di un comitato consultivo di indirizzo. Ben definita, poi, l'organizzazione piramidale, con un direttore, il consiglio direttivo e le ripartizioni amministrative di quattro direzioni generali. Sullo schema di regolamento ci sono state alcune critiche delle associazioni antimafia, come Libera, che chiedevano «scelte più incisive». In particolare, le associazioni preferivano assunzioni per concorsi invece dei trasferimenti di personale da altre amministrazioni pubbliche.

 

IL NUOVO TESTO
Dopo aver accolto le osservazioni del Consiglio di Stato, soprattutto sulle funzioni e competenze tra le direzioni generali oltre che sulle competenze e professionalità del personale, il ministero dell'Interno, ora presieduto da Matteo Salvini, ha perfezionato il regolamento di due mesi fa, approvato in serata dal Consiglio dei ministri. Confermato l'aumento di organico, come il reclutamento del personale attraverso trasferimenti da altre amministrazioni. Delineate, con compiti e responsabilità, le direzioni generali dell'Agenzia: affari generali e personale; beni mobili e immobili sequestrati e confiscati; aziende e beni aziendali sequestrati e confiscati; gestioni economiche, finanziarie e patrimoniali. Una necessaria ripartizione di compiti, che divide tra differenti uffici la gestione degli immobili da quella delle aziende sequestrate o confiscate. Un ulteriore ufficio si occuperà poi nel dettaglio delle attività economiche e patrimoniali dei beni sottratti alla criminalità.

La scarsità di personale, la poca chiarezza nella ripartizione dei compiti avevano fino ad ora complicato l'attività dell'Agenzia, soprattutto nell'assegnazione dei beni a chi li richiedeva per darvi destinazione sociale. Negli ultimi due mesi, ne sono stati assegnati 1375. Un regolamento a costo zero, con incremento di personale reclutato, a richiesta individuale, da altre amministrazioni pubbliche. Sono previsti 19 dirigenti (quattro di prima fascia e 15 di seconda).

IN CAMPANIA
Dal 1992, in Campania sono stati assegnati in gestione 1948 immobili confiscati. Lo scorso anno, sono stati 347. Le aziende assegnate, invece, lo scorso anno sono state 158. Ma non sempre è facile destinare beni confiscati, che hanno notevoli spese di gestione e devono essere utilizzati solo per attività di interesse e impegno sociale. Un mese fa, alla Prefettura di Napoli sono stati presentati i beni confiscati da assegnare nella città metropolitana. Sono un totale di 440, tra appartamenti, box, terreni per un valore di oltre 38 milioni di euro. Vi fanno parte, tra gli altri, 36 immobili nei Quartieri spagnoli a Napoli e un parco commerciale con un grande fabbricato a Casoria. Su questi beni c'è qualche manifestazione di interesse, soprattutto dai comuni. L'assegnazione definitiva, la destinazione, viene decisa dall'Agenzia. Per snellire anche queste procedure e renderle più rapide, è stato necessario riformare l'Agenzia ed approvare un regolamento concreto che ne delineasse nel dettaglio l'organizzazione e gli organici. Il testo va ora in Parlamento.
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