Salvini apre ai cinquestelle: «Insieme all'Europarlamento»

Salvini apre ai cinquestelle: «Insieme all'Europarlamento»
di Mario Ajello
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:17
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«Ma secondo voi - confida Matteo Salvini - dovrei bere spumante ogni volta che votano su di me? Una bottiglia l'altra sera perché su Rousseau hanno detto no all'autorizzazione a procedere e un'altra bottiglia oggi perché la Giunta del Senato ha riconosciuto che sulla Diciotti mi sono comportato in maniera corretta e patriottica? Evidentemente, mi volete ubriaco».
 
Il leader leghista scherza, perché è soddisfatto. La notizia dell'esito del voto parlamentare gli arriva mentre è a Bari, dove è giunto quasi direttamente dalla Sardegna sua base fissa in questi giorni per il voto regionale di domenica. E già in aereo, prima di fare scalo a Roma, Salvini ostenta tranquillità. La stessa che poco dopo esplicita così: «Per me prima viene la difesa dei confini e la sicurezza della mia gente. E quindi non avevo, non ho e non avrò nulla per cui preoccuparmi. I senatori hanno fatto le loro scelte e le rifaranno nel voto in aula. I 5Stelle, gli attivisti come i parlamentari, hanno capito che tutti insieme governiamo bene. E vogliamo continuare a farlo». Un'intenzione su cui il Cavaliere ironizza, sconsolato, dicendo che «ormai Salvini e Di Maio sono una coppia di fatto e vanno a braccetto».

«Ah, dice così Berlusconi? Magari - osserva il capo leghista prima di schiacciare una breve pennichella nel volo low cost da Alghero a Roma - ha ragione. Tra me e Luigi c'è una storia destinata a non finire mai». Segue sorriso auto-ironico, ma al netto della battuta il dato di fatto è che «la Lega e i 5Stelle si trovano benissimo insieme. E i successi dell'azione di governo ci invogliano a continuare così».

Magari dividendovi le vittorie, voi della Lega cedete sulla Tav e Di Maio cede sull'autonomia? «Macché, siamo persone serie. Mica giochiamo alle figurine, questa a me e questa a te. Cerchiamo accordi e mi sembra che di solito li troviamo. Mi viene da ridere quando leggo, e lo leggo sempre, ira di Salvini contro di Maio, o viceversa, e il governo balla... Ballano soltanto le fantasie di chi non riesce a farsi una ragione che il nostro modulo sta funzionando». Neanche il vicepremier leghista però può negare che i dati Istat sulla produzione industriale sono preoccupanti, e potrebbero interrompere l'emozione giallo-verde, e che lo spread sale. «Le difficoltà ci sono, ma lo spread sale dal primo giorno in cui siamo andati al governo. Non mi sembra una novità».

La novità potrebbe essere - anche Giorgetti la prende in considerazione - quella di una manovra bis. Ma Salvini non è di questo avviso: «Lo escludo categoricamente».

Non sembra invece escludere - ma è tutto da vedere - la possibilità esportare sul piano internazionale la coalizione giallo-verde. «Andare insieme anche all'Europarlamento? Bella idea!», dice Salvini. Sarebbe quella avanzata ieri da Claudio Borghi, tra i più ascoltati big leghisti: «Puntiamo alla creazione di un forte gruppo eurocritico, che potrebbe comprendere i grillini». I quali, si sa, non riescono a trovare partiti europei con cui gemellarsi - la grave richiesta di alleanza con i gilet gialli ne è una riprova - e portare il modulo penta-leghista anche a livello comunitario rappresenterebbe una soluzione. O il principio di una assimilazione, da parte del Carroccio nei confronti dei 5Stelle, e infatti questi per ora negano: «La Lega ha la sua prospettiva e noi la nostra», dice il deputato Battelli, presidente della commissione Affari europei.

Salvini naturalmente non forza. E del resto, con i 5Stelle, la sua linea è sempre quella di procedere, e di comandare, quasi dolcemente. Ma - così la pensa - «noi stiamo facendo un gruppo con tutti i sovranisti europei. Se M5S si vuole aggiungere, sarà ben accolto».

Si attendono sviluppi, se ci saranno.

Una cosa però è certa: «Io non intendo impicciarmi nelle vicende di M5S, non metto piede in casa d'altri. Ognuno fa le sue scelte liberamente. E io apprezzo la maniera con cui si sta muovendo Luigi». Ma è vero che Di Maio sta per essere mollato da Grillo? «Questa è fantascienza. È come pensare che i marziani sbarcano sulla terra e vanno a votare Pd. Non lo fanno neanche più i sardi!». E stasera, per riempie altre piazze e vincere le elezioni («tocco ferro!»), il Capitano è già di nuovo sull'isola.

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