Università, atenei italiani in recupero: bene Federico II e Politecnico Torino

Università, atenei italiani in recupero: bene Federico II e Politecnico Torino
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 11 Giugno 2020, 08:30 - Ultimo agg. 14:09
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È tempo di classifiche per le università di tutto il mondo, messe sotto la lente d'ingrandimento dei complessi e articolati indicatori che fanno emergere qualità, credibilità e successo di un ateneo. Secondo la prestigiosa QS World University Rankings la migliore università al mondo è per il nono anno consecutivo il Massachusetts Institute of Technology (Mit), mentre tra le 36 università italiane in graduatoria spicca il Politecnico di Milano che sale al 137esimo posto guadagnando 12 posizioni rispetto allo scorso anno. Tra gli atenei nostrani però a guadagnare di più, dopo il Politecnico di Torino che avanza di 40 posizioni, c'è l'Università degli studi di Napoli «Federico II» che fa un balzo di 32 posti passando dal 424esimo posto al 392esimo. L'ateneo federiciano sale di dieci posizioni anche per l'altra classifica mondiale pubblicata in questi giorni ovvero la Centre for World University Rankings (Cwur) posizionandosi al 245esimo posto, mentre a essere prima tra le italiane troviamo l'Università «La Sapienza» di Roma al 114esimo posto, in salita rispetto allo scorso anno quando era 138esima. In questo ranking troviamo in totale cinque atenei campani su sette. Per la classifica Times Higher Education invece l'Università di Oxford è la migliore al mondo e l'Università «Federico II» è tra il 351400esimo posto insieme all'altra unica campana, l'Università di Salerno, ma i criteri sono più complessi tra cui «Industry incoming-innovation» ossia ricerca portata avanti con e per le aziende.

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Il Qs World University Rankings è una delle più note classifiche universitarie mondiali e viene consultata ogni anno da decine di milioni di studenti di tutto il mondo. Il ranking si basa sulle opinioni di 102mila docenti, accademici e ricercatori e di 52mila manager e direttori delle risorse umane. Comprende l'analisi di 13,5 milioni di pubblicazioni scientifiche, di 74 milioni di citazioni e i dati sulla distribuzione di 23 milioni di studenti e di circa due milioni di docenti e ricercatori. L'elenco redatto dalla britannica Quacquarelli Symonds è composto da 1.000 università e si basa su sei metriche specifiche: reputazione accademica, reputazione degli studenti, rapporto docenti-studente, pubblicazioni e citazioni, rapporto studenti locali-internazionali, scambi internazionali. Per entrare nel QS World University Rankings, le università devono essere pluridisciplinari e attive in almeno due macro aree di studio, e offrire corsi di laurea sia di primo livello (bachelor/undergraduate) sia di secondo livello e master post-lauream (postgraduate), e immatricolare studenti per ogni livello. Ecco perché alcuni atenei campani sono esclusi, come Università degli Studi «Suor Orsola Benincasa», Università degli Studi di Napoli «L'Orientale» (presente solo in una classifica per tematica), Università degli Studi di Napoli «Parthenope», Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli» e Università degli Studi del Sannio.

Università che troviamo invece nella classifica internazionale del Centre for World University Rankings (Cwur) che ha base negli Emirati Arabi, che non inserisce soltanto Università degli Studi «Suor Orsola Benincasa» e Università degli Studi di Napoli «L'Orientale». Il ranking è stilato sulla base di quattro parametri, evitando di ricorrere a sondaggi o a richieste di dati alle stesse università come fanno i ranking internazionali più blasonati: qualità della didattica, tasso di impiego dei laureati, qualità del corpo accademico, risultati della ricerca. La classifica vede al primo posto assoluto a livello internazionale l'Università di Harvard, mentre a livello nazionale primeggia «La Sapienza» di Roma. Nato nel 2012 sulla scia dei più famosi ranking internazionali (QS, Times Higher Education e Arwu di Shanghai), Cwur valuta circa 20mila università in tutto il mondo, stilando una classifica con le migliori 2.000, di cui sono 66 italiane e 5 campane. L'Università degli studi di Napoli «Federico II» sale di 32 posti passando dal 424esimo posto al 392esimo, scende invece l'Università di Salerno che dal 562esimo posto passa al 594esimo (-32 posti), guadagna 21 posti l'Università della Campania «Luigi Vanvitelli» mentre sale di ben 104 posizioni l'Università «Parthenope» che raggiunge quota 990, mentre ne perde 105 l'Università del Sannio.

Per la classifica Times Higher Education invece l'Università di Oxford è la migliore al mondo e la prima italiana (149esimo posto) è la pisana «Sant'Anna». L'Università «Federico II» è tra il 351400esimo posto insieme all'altra unica campana, l'Università di Salerno. Gli indicatori sono innovazione (ricerca portata avanti con e per le aziende industriali), rapporto studenti locali-internazionali, reputazione accademica, ricerca, citazioni. 

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