Sinner, per Papa Francesco è un esempio per i giovani: «Quello che importa non è non cadere, ma non rimanere caduti»

Sinner, per Papa Francesco è un esempio per i giovani: «Quello che importa non è non cadere, ma non rimanere caduti»
Sinner, per Papa Francesco è un esempio per i giovani: «Quello che importa non è non cadere, ma non rimanere caduti»
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Lunedì 29 Gennaio 2024, 19:16 - Ultimo agg. 19:44
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Sinner non solo è entrato nella leggenda ma è indicato dalla Chiesa quale modello per i giovani. Umile, tenace, capace di riconoscenza verso i genitori, leale. Papa Francesco di lui ha fatto notare una cosa: «Quello che importa non è non cadere, ma 'non rimanere caduti'». Una breve frase che ha pronunciato stamattina a braccio davanti ad una delegazione del Real Club de Tenis Barcelona, in occasione dei 125 anni del club sportivo e che racchiude lo spirito più sano dello sport, sul quale Bergoglio insiste ogni volta che ne ha occasione. Al campione altoatesino ha poi riservato un bellissimo cameo l'Osservatore Romano. «Il ventiduenne altoatesino non è rimasto caduto e con la sua rimonta, che entra nella storia di uno sport amato da milioni di persone in tutto il mondo, ha anche offerto una lezione che fa bene a tanti giovani (e meno giovani) che praticano lo sport».

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Il giornale vaticano riporta anche le parole pronunciate dal giovane tennista, dopo la vittoria, con il ringraziamento ai genitori per averlo lasciato sempre libero.

E a tal proposito annota: «In un tempo in cui la parola libertà si presta anche a pericolosi fraintendimenti, arriva dunque dal mondo dello sport un segnale di grande valore, di cui si può fare tesoro in ogni ambito della nostra vita: la libertà è tale solo se si basa su una relazione piena e autentica tra le persone. Solo così potrà davvero renderci migliori, renderci campioni di umanità» mette in luce l'Osservatore al quale si associa l'Avvenire, il giornale dei vescovi. Il giovane Jannik è un ragazzo semplice che non ha paura di fare fatica. «E dopo quella rimonta pazzesca, dopo quell’ultimo punto, quando la televisione ci ha regalato l’immagine dall’alto di un atleta sdraiato a fondo campo distrutto e felice, è stato meraviglioso pensare a un aforisma di Esiodo: Sulla strada della virtù gli dei hanno posto il sudore».

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Lo spor per il Papa - lo ha ripetuto decine di volte nel corso del suo pontificato - resta un formidabile «generatore di comunità»  soprattutto per i giovani perché crea socialit”, fa nascere amicizie, crea condivisione, partecipazione e senso di appartenenza. Ha una dimensione formativa che non può separarsi da quella ludica e “amatoriale”, anche ai livelli più alti del professionismo. «Lo sport può essere simbolo di unità per una società, un’esperienza di integrazione, un esempio di coesione e un messaggio di concordia e di pace».

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