Carmine Costagliola, arrestato il boss delle fiction: è accusato di omicidio

Ha fatto da esca in un agguato di Camorra. È stato una comparsa della serie tv nata da un’idea di Roberto Saviano

Carmine Costagliola, arrestato il boss delle fiction: è accusato di un omicidio
Carmine Costagliola, arrestato il boss delle fiction: è accusato di un omicidio
di Mirko Polisano
Mercoledì 25 Ottobre 2023, 23:17 - Ultimo agg. 26 Ottobre, 15:54
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Quando gli agenti della polizia di Ostia lo hanno preso nella sua abitazione di Dragoncello aveva la maglia del Padrino come pigiama. Perché dei grandi boss non ne seguiva solo la tradizione - Matteo Messina Denaro nella sua casa di Campobello aveva un poster dell’iconico film di Francis Ford Coppola - ma ne aveva anche la caratura.

E le fiction le girava anche, compare nel cast della serie tv “Dangerous old people”. Quattro puntate nate da un’idea di Roberto Saviano. Il boss (vero) in questione è Carmine Costagliola, classe 1955, l’uomo che gestiva il racket degli appartamenti comunali e che all’alba di martedì è stato arrestato dagli uomini del commissariato Lido di Roma in una maxi-operazione coordinata dalla Dda di Napoli. 

Il suo padrone-clochard morì per non abbandonarlo, ora Aron ha una nuova casa (a Ostia)


IL PEDIGREE
Costagliola è accusato di un omicidio avvenuto 33 anni fa a Napoli.

Quello di Angelo De Caro, ucciso nel giugno del 1990 in un “agguato” di camorra. A fare da esca fu proprio Carmine Costagliola, legato ai Lo Russo, federati con i Licciardi e Bocchetti-Sacco nell’Alleanza di Secondigliano. Carmone, con i suoi fratelli Gerardo, Antonio e Salvatore, lasciano la Campania per trasferirsi a Roma: i “napoletani” di Acilia, come sono chiamati per il loro pedigree criminale, hanno colonizzato un’area periferica della Capitale, come fecero al tempo i Casamonica e gli Spada. I Costagliola però hanno scelto un’altra linea, hanno scelto la zona d’ombra, decidendo di dedicarsi prevalentemente al racket delle case occupate, un’attività che crea un certo consenso sociale, è meno rischiosa del traffico degli stupefacenti e non espone al contrasto con i clan più importanti, che infatti da anni li lasciano fare. Ma “zio” Carmine resta uno che non scherza.

I Costagliola tra minacce, intimidazioni e sfratti forzosi disponevano delle case popolari come fossero di loro proprietà: «Te buttano subito fuori… zio Carmine li ammazza, ma che stai a giocà… lo sai che fa quello, va su e li ammazza a tutti», dice una sodale del gruppo in un’intercettazione captata dagli inquirenti. Nel curriculum criminale di Carmine Costagliola, spicca il 416 bis per associazione a delinquere di stampo mafioso, camorra, per il quale ha trascorso in carcere circa vent’anni. Il resto è fatto di aggressioni, estorsioni e anche sparatorie. Come quella avvenuta nel 2018 a Dragoncello, nel fortino dei Costagliola. Gli abitanti della zona conoscono bene la potenza dei “napoletani di Acilia” e per questo non denunciano. Cinque anni fa, davanti al bar Grease a Dragoncello i Costagliola e i Sanguedolce - un gruppo criminale rivale, legato alla batteria di Ostia che faceva capo a “Barboncino” - si sono affrontati in strada, con armi da fuoco e pestaggi. Sembrano le scene di Suburra, proprio perché Carmine è uno «pericoloso». 


SCENA CULT
Un “dangerous” appunto, come la serie tv crime ideata da Roberto Saviano e che racconta di come trascorrono la vecchiaia killer, rapinatori, piccoli e grandi criminali, dopo aver consumato la vita tra faide e decenni di carcere. La serie è stata ideata da Roberto Saviano per la regia di Giuseppe Di Vaio. Nel cast, c’è anche lui Carmine Costagliola a cui i poliziotti del X Distretto di Ostia che si sono presentati nell’abitazione di via Petra per stringergli le manette ai polsi. Il blitz all’alba e gli agenti che bussano alla porta del boss mentre sta dormendo. Addosso la maglia del film il Padrino. Una storia che sembra già vista e non solo da queste parti. Nemmeno in una fiction. Accade tra Acilia e Dragona. Ed è pura realtà. 

mirko.polisano@ilmessaggero.it
 

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