Salerno, sequestri e chiusure nel Cilento e dell'Agro nocerino da parte dei Nas: avevano prodotti non tracciabili

Agro Nocerino Sarnese e Cilento nel mirino dei Nas Salerno: sequestri e chiusure di attività di riostorazione

Craabinieri Nas durante un'ispezione
Craabinieri Nas durante un'ispezione
Giovedì 8 Giugno 2023, 16:54 - Ultimo agg. 18:11
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Nelle ultime settimane il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha eseguito una campagna di controllo mirata al contrasto delle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale. Le verifiche, effettuate presso grossisti e dis tributori di alimenti etnici sono state volte ad accertare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti, l’attuazione delle procedure di sicurezza alimentare e tracciabilità, nonché la posizione contrattuale delle maestranze ed il possesso di un’adeguata formazione professionale. In tale contesto i Carabinieri del Nas di Salerno hanno effettuato numerose ispezioni nelle province di competenza (Salerno, Avellino e Benevento) che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in dieci esercizi (tre dei quali chiusi “ad horas”), segnalando all’Autorità Sanitaria altrettanti operatori di settore, contestando quattro sanzioni amministrative per un importo di oltre seimila euro.

Complessivamente è stata sequestrata una tonnellata di prodotti alimentari (ittici, carnei e vegetali) ritenuti non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, per un valore commerciale stimato in ventimila euro. In particolare sono stati sottoposti a chiusura, in collaborazione con le competenti Asl: - un esercizio di ristorazione nel Cilento, a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali in cui versava (insetti morti, sporcizia diffusa nei vari ambienti), sequestrando 600 chili di alimenti privi delle indicazioni sulla tracciabilità. - una rivendita di alimenti dell’Agro Nocerino-Sarnese, per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali (servizio igienico e spogliatoio inutilizzabili, carenza di pulizie, promiscuità fra prodotti alimentari e materiali vari), sequestrando amministrativamente 200 chili di alimenti non tracciati. Nelle tre province, infine, sono stati sottoposti all’istituto della diffida un’attività di “importexport”, quattro rivendite di alimenti etnici, un supermercato e un ristorante, affinché provvedano alla risoluzione di lievi criticità, a vario titolo rilevate (carenza di pulizia, soluzioni di continuità sulle pareti, schede di autocontrollo non aggiornate).

Il valore dei provvedimenti adottati ammonta a circa due milioni di euro.

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