Il giallo dei rifiuti tunisini di Salerno:
alterati i piombi dei 213 container

Il giallo dei rifiuti tunisini di Salerno: alterati i piombi dei 213 container
di Pasquale Sorrentino
Venerdì 25 Febbraio 2022, 08:29 - Ultimo agg. 15:20
4 Minuti di Lettura

Hanno toccato terra italiana, oltre un anno e mezzo dopo, i container contenenti i rifiuti tunisini. E non appena sbarcati dalla nave Martine A, entrata in porto dopo quattro giorni in rada, sono stati sottoposti a sequestro da parte delle forze dell'ordine. Carabinieri del Noe e Guardia di Finanza sono subito entrati in azione e fatto scattare i sigilli. I militari dell'Arma del Nucleo operativo ecologico guidati dal maggiore Giuseppe Capoluongo e le Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico e finanziario dirette dal tenente colonnello Claudio Molinari hanno atteso sulla banchina del porto di Salerno l'arrivo del portacontainer e avviato il sequestro probatorio relativo ai 213 container contenenti 6.390 tonnellate di rifiuti speciali di proprietà di Sviluppo risorse ambientali Srl.

Poco trapela dai primi accertamenti effettuati sui rifiuti che, ricordiamo, sono stati sequestrati per oltre un anno e mezzo al porto di Sousse in seguito alla decisione della magistratura tunisina che ha ipotizzato che i documenti e le autorizzazioni fossero falsi.

Innanzitutto - stando a quanto emerso a vista - i sigilli originali dei container (le cosiddette piombature) sono tutti aperti e cambiati con altri usati per il viaggio di ritorno.

«Avevamo scritto sin dall'inizio del sequestro, oltre un anno fa - riferisce l'avvocato della Sra, Francesco Avagliano - di verificare questo aspetto. La piombatura originale è fondamentale per comprendere se il contenuto inviato dall'azienda che tutelo non sia stato toccato. Se davvero risulterà che le piombature sono tutte state tolte, vuole dire che chiunque può aver messo mano sul contenuto e questo è un atto gravissimo». Alle operazioni di sbarco, oltre alle forze dell'ordine, ai magistrati e alla Capitaneria di Porto, ha partecipato anche l'altro legale dell'azienda esportatrice, l'avvocato Francesco Saverio Dambrosio. Per quanto concerne le inchieste, oggi la Suprema Corte di Cassazione deciderà quale sarà la Procura competente per proseguire le indagini. Per ora gli accertamenti sono stati portati avanti, in stretta collaborazione, dalla Procura di Potenza, in quanto la sede della Sra è a Polla, e da quella di Salerno, per il luogo di partenza dei rifiuti verso la Tunisia. I container per i prossimi giorni resteranno nel porto di Salerno in attesa del trasferimento in un sito di stoccaggio per la caratterizzazione. La Regione, dopo il protocollo con i governi italiano e tunisino, e in accordo con Provincia ed enti vari, aveva individuato l'area militare di Persano. L'entrata in gioco delle Procure in pratica azzera queste decisioni anche se Persano resta l'area favorita per il parcheggio dei rifiuti. Per questo motivo i cittadini della Piana del Sele anche nella giornata di ieri hanno continuato il presidio nei pressi di Borgo Carilia, ovvero dove i rifiuti dovrebbero transitare. Inoltre ieri mattina l'amministrazione di Serre è stata ricevuta dal procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli. «Ci è stato riconfermato che appena i container verranno scaricati nel porto di Salerno, gli stessi saranno sottoposti a sequestro e che non si muoveranno dal porto fino a quando la Procura non avrà deciso la destinazione definitiva degli stessi», si legge in una nota del Comune di Serre. Il sindaco Franco Mennella ha anche annunciato che verrà depositato un esposto in riferimento «alla illegittimità dell'individuazione del sito di stoccaggio all'interno del comprensorio militare di Persano, poiché non si tratta più di sito di stoccaggio ma, di fatto, di discarica abusiva, quindi incompatibile con le attività di caratterizzazione che si dovrebbero svolgere».

Video

Le amministrazioni della Piana del Sele - ieri erano presenti numerosi sindaci al presidio - hanno deciso di tenere domenica mattina una manifestazione ed un corteo per dire ancora una volta no ai rifiuti nell'area di Persano e in genere nella Piana del Sele. Anche dal mondo militare giunge qualche preoccupazione: «I familiari dei militari in servizio nel comprensorio militare di Persano sono preoccupati per la loro salute», si legge nella missiva del sindacato Itamil Esercito Campania. «Si è appreso dagli organi di stampa - continua la nota - che stanno per essere stoccate tonnellate di rifiuti speciali provenienti dalla Tunisia nel Comprensorio militare di Persano, a poche centinaia di metri dalla caserma e dagli alloggi demaniali, dove abitano le famiglie dei militari. Per quanto tempo resteranno a Persano i container? La domanda preoccupa tutti i militari e soprattutto le loro famiglie». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA