Apollo, parte da Salerno
la sfida del cinema old style

Apollo, parte da Salerno la sfida del cinema old style
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 6 Febbraio 2019, 08:48
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La sfida è tutt'altro che semplice. Perché non c'è solo la concorrenza dei multisala, ma anche quella delle piattaforme di streaming on demand. A rendere dura la vita delle vecchie sale cinematografiche, insomma, c'è sia la variegata programmazione dei cinema con più schermi che l'offerta di servizi come Netflix. Tanto più se il cinema vecchio stile è nel pieno centro di Salerno, una città carente di posti auto. Eppure, c'è chi non getta la spugna. Anzi, ci prova. Se il Delle Arti punta anche sul teatro e il San Demetrio sul suo storico cineforum, ultimo baluardo contro le nuove tendenze è il cinema Apollo.
 
Superstite quasi in solitaria dopo le ormai lontane chiusure dei centralissimi Capitol, Metropol, Mini, Astra, Vittoria e Augusteo. La grande e storica sala di via Vernieri ha riaperto i battenti da meno di un mese e mezzo. I vecchi gestori, infatti, lo avevano chiuso lo scorso giugno. E sbarrato è rimasto fino al giorno di Natale. Fino a quando è subentrato un nuovo gestore. Giovane, ma da sempre nel mondo delle sale cinematografiche, Gennaro Vaglia porta con sé l'esperienza maturata con la sua famiglia al cinema Alambra di Cava de' Tirreni e a La Fenice multisala di Pagani.

«La nostra difficoltà iniziale è stata far capire alla gente che il cinema era di nuovo aperto - racconta - Abbiamo fatto una forte campagna sui social network, investito sulla pubblicità online. E devo dire che stiamo notando una crescita abbastanza significativa». Dalla riapertura, infatti, sono stati circa duemila i clienti che hanno affollato la grande sala. Perché «550 posti non si riempiono - sorride Vaglia - Però è un privilegio per chi è esperto di cinema potersi godere un film in una sala del genere». Malgrado i buoni numeri, la sfida è tutta da vincere: «In sei mesi di chiusura il cliente si perde, perché si abitua ad andare altrove», spiega il giovane gestore. Che è ben consapevole dei limiti di un cinema old style: «Il multisala offre una moltitudine di film e spesso la gente va al cinema non per il film ma per passare una serata diversa. Quindi arriva lì e può sceglie tra più pellicole. Noi, con un solo schermo, possiamo proporre uno o massimo due film». Allora, come fare? «Essendo per noi una piazza nuova, dobbiamo ancora comprendere i gusti delle persone. Stiamo facendo analisi di mercato - racconta Vaglia - Per ora, facciamo una programmazione preventiva dei film in uscita nazionale. Cioè, programmiamo e pubblicizziamo i film un mese prima di proiettarli, così la gente sa che se vuole vedere un certo film lo troverà».

Ma non basta: «Sto cercando delle partnership con Pub e garage con cui creare una sorta di alleanza facendo delle convenzioni. Nella mia testa - dice - c'è l'idea di offrite al cliente una serie di servizi a prezzi vantaggiosi, in modo che una persona possa andare al cinema, mangiare qualcosa e non avere il problema dell'automobile. Certo, non è semplice da farsi, perché bisogna trovare altri gestori che la pensano come me». Insomma, l'obiettivo è fare rete e rendere più possibile fruibile il cinema a tutti. «La maggior parte dei circa duemila clienti avuti in un mese è gente del posto, che viene a piedi. Per chi viene da fuori il problema principale è il parcheggio». Non manca neppure una strategia sui prezzi del biglietto, «con sconti per bambini fino a 10 anni, over 60, militari e studenti, che poi sono la maggioranza», aggiunge Vaglia. E in atto ci sono anche promozioni per il mercoledì, «ma in futuro pensiamo ad altre promozioni, magari anche per il lunedì». Insomma, la sfida è dura. E, più che i multisala, i veri competitor sono le piattaforme come Netflix. «Ma già prima c'era la concorrenza di Sky, Sky on demand, Premium. Ecco - conclude Gennaro Vaglia - i nostri veri concorrenti sono loro. Perché la gente si abitua a stare a casa e il cinema diventa sempre più di nicchia».
 
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