Omicidio Barbarulo, il pentito
«Mariniello sparò all'avvocato»

Macario Mariniello al momento dell'arresto
Macario Mariniello al momento dell'arresto
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 3 Aprile 2019, 06:40
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«Appresi da altri che ad uccidere l’avvocato Barbarulo era stato Macario Mariniello». Lo ha detto Biagio Archetti, collaboratore di giustizia sentito due giorni fa, in Corte d’Assise, nel processo per omicidio contro Macario Mariniello, 60enne ex capo zona della Nco a Nocera Inferiore, negli anni 80. Il contesto nel quale sarebbe maturata questa circostanza, come ha spiegato lo stesso Archetti, è il periodo della guerra tra la Nco di Cutolo e la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri. Archetti ha spiegato ai giudici che fu un altro boss a riferire che fu Mariniello l’omicida di Giorgio Barbarulo. Per poi aggiungere di aver appreso la circostanza anche da un’altra delle sue conoscenze. Prima dell’esame del collaboratore, il tribunale ha nominato un perito che dovrà stendere una consulenza psichiatrica su Mariniello. Anche la difesa, legali Gregorio Sorrento e Alfonso Senatore, ha nominato un suo perito. La pubblica accusa, ha invece fatto acquisire diversa documentazione, pregressa e prodotta di recente, per il processo. I cui contenuti sono stati illustrati dal luogotenente dei carabinieri della sezione di p.g. , Alberto Mancusi, sentito come teste. Sullo sfondo c’è l’omicidio dell’avvocato Barbarulo, nel luglio degli anni 80, nel suo studio, beccato da Mariniello mentre sarebbe stato in atteggiamenti intimi con la sorella. Otto i proiettili esplosi. L’ex boss fu condannato in primo e secondo grado, poi la Cassazione annullò la sentenza per un problema di estradizione.
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