Il 17enne gambizzato alla Sanità
​è il figlio di un boss di Pagani

Il 17enne gambizzato alla Sanità è il figlio di un boss di Pagani
di Aldo Padovano
Lunedì 6 Settembre 2021, 06:25 - Ultimo agg. 09:31
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Perché un diciasettenne paganese, dal cognome pesante, si ritrova in piena notte all’ospedale Cardarelli di Napoli con un colpo di pistola alla gamba? Perchè il minorenne si trovava nel rione Sanità a quell’ora della notte? Ma soprattutto perché il giovane ferito avrebbe atteso l’arrivo dello zio da Pagani, quindi per almeno mezz’ora, per recarsi presso il nosocomio paganese? Queste solo alcuni dei dubbi su cui stanno lavorando da ore gli inquirenti in merito al ferimento di un diciassettenne paganese che, a seguito di una lite scoppiata per futili motivi, sarebbe stato raggiunto da un proiettile alla gamba al rione Sanità di Napoli. Il giovane gambizzato è il figlio di Antonio Petrosino D’Auria, più volte assieme al fratello Michele al centro di inchieste sulle famiglie criminali paganesi Fezza, Petrosino D’Auria e De Vivo, e attualmente imputato di 416 bis nel processo “Criniera”, e quindi nipote dell’ergastolano Gioacchino “spara spara”.

L’episodio si è verificato nella notte tra sabato 4 e domenica 5 settembre, con il giovane gambizzato arrivato al pronto soccorso del “Cardarelli” di Napoli poco dopo le 3.30.

Stando alle dichiarazioni rilasciate alla polizia proprio dal giovane paganese, la lite sarebbe scoppiata per motivi banali, finendo poi a colpi di pistola, che hanno colpito il diciassettenne alla gamba sinistra. Fortunatamente le condizioni del giovane non destano preoccupazione visto che il proiettile gli ha sfiorato la tibia ed è poi fuoriuscito dalla gamba. Ne avrà per almeno 20 giorni. Il ragazzo ha riferito di essere stato colpito alla gamba nel rione Sanità ma non ha saputo precisare la strada. La ricostruzione dei fatti fornita dal diciasettenne paganese, però, non convincerebbe gli inquirenti. Sul fatto indagano la polizia del commissariato Arenella e la squadra mobile di Napoli. L’obiettivo è risalire a cosa e dove sia effettivamente avvenuta la gambizzazione. Troppi i dubbi degli inquirenti e soprattutto le parti mancanti nella versione dei fatti raccontata dal ferito. Da chiarire il perché il giovane si trovasse al Rione Sanità e la veridicità della ricostruzione dei fatti. Molti dubbi sul fatto che il giovane diciassettenne, quindi non patentato, si trovasse da solo a Napoli a quell’ora della notte, in un quartiere difficile come il rione Sanità. Molti dubbi soprattutto sul motivo per il quale il paganese abbia atteso l’arrivo dello zio da Pagani per farsi soccorrere e trasportare in ospedale. Non reggerebbe, infatti, la versione secondo cui il giovane avrebbe atteso al rione Sanità di Napoli, ferito in una strada che non sapeva riconoscere, l’arrivo dello zio da Pagani, a circa 40 km dal punto in cui si trovava, per recarsi in ospedale e farsi curare. L’ipotesi che si starebbe concretizzando tra gli inquirenti, invece, sarebbe quella secondo cui i colpi di arma da fuoco sarebbero stati esplosi in un altro luogo, magari proprio a Pagani nell’unica piazza che ha bar e paninoteche aperte anche di notte. Un’ipotesi che, se confermata, giustificherebbe l’arrivo in ospedale con lo zio ma non la scelta del nosocomio napoletano invece di uno di quelli presenti nell’Agro nocerino sarnese, come ad esempio l’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani, l’“Umberto I” di Nocera Inferiore oppure il “Martiri di Villa Malta” di Sarno. Punti interrogativi a cui gli inquirenti sperano di rispondere anche attraverso il vaglio delle diverse telecamere del servizio di videosorveglianza pubblica presenti nel rione Sanità e in altre zone del centro storico di Napoli.

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