Trotula, da Salerno a Milano la storia della prima medichessa d'Europa

La presentazione del racconto alla pizzeria Da Zero e poi al parco Sempione

Anella Mastalia, Roberta Pastore e Valerio Calabrese con la loro Trotula
Anella Mastalia, Roberta Pastore e Valerio Calabrese con la loro Trotula
Venerdì 5 Maggio 2023, 22:57
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Parte da Milano il nuovo viaggio di Trotula, un nuovo libro per ragazzi per celebrare la prima donna medica della storia e… la Dieta mediterranea. Lunedì 8 maggio, alla Pizzeria Da Zero, vera e propria ambasciata gastronomica del Cilento nel cuore della città, si terrà l'anteprima della presentazione  rivolta a giornalisti e addetti ai lavori. Un momento conviviale e di degustazione dei prodotti tipici della Campania, dedicato alla scoperta dei sapori di questa terra, la regina delle sette comunità emblematiche della Dieta mediterranea. Il lancio ufficiale della favola si terrà invece il prossimo 11 maggio alle 10,30 presso Cascina Nascosta in Parco Sempione, con la partecipazione dei giovani studenti della scuola primaria Fabbri.

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Trotula de Ruggiero, la prima medichessa d’Europa, fu un personaggio rivoluzionario per i suoi tempi ed è oggi protagonista di una serie avventurosa di racconti per bambini e di un musical partito un mese fa con una tournée nei teatri di tutta Italia. Trotula si afferma oggi come una figura simbolica, contemporanea e avvincente, che attraversa i tempi e le discipline. Non maga, né strega, non vestale o sacerdotessa. Trotula fu donna di scienza quando l'arte della cura era agli albori della civiltà. Prima ginecologa esperta del corpo e delle malattie femminili, prima ad avere l’ardire di affrontare i problemi di infertilità nella coppia, sfidando la concezione maschilista diffusa del tempo che la difficoltà a concepire dipendesse unicamente dalla donna. Medica, magistra, cosmeta, erbaria, alchimista, curatrice, docta mulier, sapiens matrona, autorevole capostipite di figure femminili che, dal XII al XIV secolo, diedero esempio e insegnamento di pratica della medicina all’interno della Scuola Medica Salernitana.

Bellissima e amata dal popolo, passava con disinvoltura e devozione per il lavoro dalle case dei poveri ammalati alle corti delle famiglie nobili di tutta Europa. 

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