Salerno, porte ancora chiuse al Comune
la conferenza stampa si sposta al bar

Salerno, porte ancora chiuse al Comune la conferenza stampa si sposta al bar
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 13:58
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Porte sbarrate al Comune di Salerno per il secondo giorno consecutivo. Dopo l'episodio di ieri, con l'insediamento della nuova Giunta comunale guidata dal riconfermato sindaco Vincenzo Napoli al quale non è stato permesso l'ingresso ai giornalisti, oggi è toccato agli organizzatori di « Salerno Classica», rassegna musicale che si terrà in città dal 23 ottobre al 18 dicembre, dover rimanere fuori dal palazzo comunale. Questa mattina alle ore 10 si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa di presentazione dell'evento nella Sala del Gonfalone di Palazzo di Città, sede del Comune di Salerno, ma organizzatori e partecipanti alla presentazione hanno trovato le porte del palazzo municipale chiuse. La conferenza stampa si è quindi svolta in un bar di via Roma, location individuata all'ultimo momento.

«Amara sorpresa quella di vedersi chiuse le porte del Palazzo municipale, irrispettosamente, per la presentazione di un evento che debutta in città, una rassegna musicale che nulla ha a che vedere con gli strascichi post-elettorali che incombono sull'amministrazione», scrivono in un comunicato stampa gli organizzatori di « Salerno Classica», attribuendo così il divieto di svolgere la conferenza stampa, alla quale avrebbe dovuto partecipare anche il sindaco Napoli, alle tensioni create dal coinvolgimento di diversi esponenti dell'amministrazione nell'inchiesta della Procura di Salerno su presunti appalti truccati.

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Ieri il divieto di ingresso ai giornalisti per l'insediamento della nuova Giunta aveva scatenato la reazione indignata dell'Ordine dei Giornalisti della Campania e del Sindacato unitario giornalisti della Campania: «Una scelta inspiegabile - ha dichiarato il presidente dell'Odg Campania Ottavio Lucarelli - il Municipio di Salerno è stato infatti sempre aperto ai giornalisti. Qual è il motivo di questo dietrofront che penalizza la stampa e l'opinione pubblica? Inevitabile il collegamento con l'inchiesta che vede coinvolti il Comune e le cooperative sociali. Ma il problema non si risolve sbarrando il portone». Per il Sugc si è trattato di «una decisione gravissima, un attacco all'articolo 21 della Costituzione. La scelta appare ancora più grave se pensiamo che Palazzo di Città è stato da poco investito da una inchiesta su appalti sospetti che vede coinvolto lo stesso sindaco Vincenzo Napoli. Non è in questo modo che il primo cittadino riuscirà a mettere a tacere i giornali.

Il nostro invito ai colleghi - ha aggiunto il Sugc - è quello di illuminare con ancora più forza le questioni all'attenzione della magistratura. Il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente non può essere limitato in alcun modo».

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