Torre di Velia «offuscata» dal resort
di lusso: interrogazione parlamentare

Torre di Velia «offuscata» dal resort di lusso: interrogazione parlamentare
di Antonio Vuolo
Domenica 10 Luglio 2022, 17:41
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Un'interrogazione parlamentare per fare luce sulla trasformazione di un istituto religioso in un resort di lusso sulla spiaggia di Marina di Ascea, a due passi dalla Torre di Velia e dal mare Bandiera Blu di Ascea. A firmarla è il parlamentare salernitano di Forza Italia, Gigi Casciello, che ha chiesto al ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, e al ministro della cultura, Dario Franceschini, di «valutare l'opportunità di effettuare attente verifiche in merito alla costruzione di un resort in una struttura che veniva utilizzata dalla Diocesi di Vallo della Lucania per accogliere studenti e gruppi di preghiera».

Infatti, il complesso religioso, edificato negli anni 60 dall'allora vescovo Biagio D'Agostino, è interessato da diverse settimane da un progetto di riqualificazione che prevede la realizzazione di una struttura turistica con 149 camere, un parco giochi, una piscina, un campo di calcetto e un campo da paddle, come riportato dal quotidiano La Repubblica. «Ritengo opportuno - aggiunge Casciello - che i ministri accertino che l'intervento sia effettuato nel rispetto delle regole, ricordando che si parla di un'area vincolata dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

C'è necessità di verificare che la trasformazione avvenga a norma di legge, in un territorio che rappresenta un patrimonio naturalistico per la provincia di Salerno e per tutto il nostro Paese».

Di fatto, il nuovo resort, visibile a chilometri anche dal mare, visto che il verde che circondava la vecchia struttura oggi non c'è più, ha tutti i pareri favorevoli. Il Comune di Ascea ha dato il via libera al progetto nel 2019, mentre la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno, dopo un primo parere contrario, ha dato il suo ok al progetto presentato dalla Diocesi.

Ma non è dello stesso avviso il consigliere di minoranza, Paolo Avallone: «A nostro avviso, l'iter autorizzativo non è completo perché siamo in un'area a forte rischio erosione ed è necessario anche il parere dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Meridionale, che invece non è stata mai convocata sulla variante in corso d'opera. È assurdo pensare alle difficoltà che hanno i cittadini a fare anche una finestra, magari a 3 km dal mare, quando c'è poi chi può costruire opere del genere sull'acqua». E conclude: «è chiaro, tuttavia, che qui nessuno è contro l'opera in sé o contro chi vuole investire nella nostra terra, me diciamo semplicemente che le cose vanno fatte con un certo criterio».
 

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